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Lavoro, a Cuneo non si trovano 25 trasfertisti disposti a girare il mondo. Ma cala la disoccupazione

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A.A.A. cercasi 25 tecnici di macchini disposti ad essere formati, ben pagati e a girare tutto il mondo: suona più o meno così l’annuncio dodici aziende imbottigliatrici di Cuneo, Asti e Torino, la cui proposta di lavoro ha riscontrato un tiepido interesse.

“Cerchiamo 25 addetti dedicati alle trasferte in tutto il mondo, per l’avviamento e la manutenzione di macchinari legati all’automazione industriale, tecnici trasfertisti, ma non riusciamo a trovarli“, hanno fatto sapere pubblicamente i responsabili delle aziende piemontesi.

Corso di alta formazione gratuito per 25 giovani

“La nostra proposta – ha spiegato Guglielmo Gai, amministratore delegato della Gai Macchine Imbottigliatrici Spa di Ceresole d’Alba – è quella di un corso di alta formazione finalizzato all’assunzione, come già fatto con successo l’anno scorso, tanto che oggi sono 23 le persone assunte, ovvero il 90% dei partecipanti”.

Inoltre, il corso di alta formazione è totalmente gratuito ed è rivolto ad almeno 25 giovani diplomati o laureati disoccupati di qualsiasi età.

Occasione straordinaria che consente di girare il mondo

Secondo Gai, quella proposta sarebbe un’occasione lavorativa “straordinaria per entrare a far parte dell’organico di una grande azienda per la quale svolgere quello che ritengo uno dei lavori più affascinanti nel mondo della meccanica: quello del trasfertista. Una professione che consente di girare il mondo, conoscere culture diverse e costruire rapporti umani”.

Istat: a maggio miglioramento del mercato del lavoro

Intanto, sempre il tema di lavoro, l’Istat ha comunicato che a maggio il tasso di disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) è calato al 31,9% (-1,0 punti percentuali su aprile): per l’istituto nazionale di statistica si tratta del valore più basso dal gennaio del 2012, quindi da oltre 6 anni.

L’Istat sottolinea come quindi a maggio si registri “un netto miglioramento del mercato del lavoro, con una intensa crescita dell’occupazione dipendente, verificata sia per i lavoratori permanenti sia per quelli con contratto a termine”.

Allo stesso tempo, aggiunge, “si rileva un deciso calo della disoccupazione e in misura più lieve anche dell’inattività“.

Cresce però principalmente il lavoro a termine

Su base annua invece, continua l’Istat, “la crescita dell’occupazione appare consistente e si concentra tra i lavori a termine e, con riferimento all’età, tra i 15-34enni e soprattutto tra gli ultracinquantenni”. L’incremento di occupati, comunque, riguarda soprattutto i lavori a tempo determinato. Una caratteristica che nella scuola si conferma con percentuali a due numeri, alla luce dei quasi 100 mila supplenti annuali che nessuna riforma è riuscita a scardinare.

Nel frattampo, conclude l’Istat, “prosegue la contrazione della disoccupazione, che dopo i livelli massimi toccati a fine 2014 è tornata sui livelli della metà del 2012”. E “continua anche il calo dell’inattività, che si mantiene sul minimo storico”.