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Lavoro agile dirigenti scolastici, confronto al Ministero: chiesti aumento delle giornate mensili in smart working e attenzione alle fasce di contattabilità

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Giovedì 9 gennaio 2025 si è tenuto il primo incontro, molto atteso, per avviare il confronto a livello nazionale sui criteri relativi all’implementazione del lavoro agile per i dirigenti scolastici, come stabilito dagli articoli 11 e 12 del CCNL dell’Area Istruzione e Ricerca, sottoscritto il 7 agosto 2024.

La discussione si è basata su un documento predisposto dal Ministero e inviato nei giorni precedenti alle organizzazioni sindacali, nel quale sono illustrati i criteri generali per l’applicazione del lavoro agile.

Ci si è concentrati soprattutto sull’identificazione delle attività dirigenziali che possono essere svolte in modalità agile e di quelle che, invece, richiedono obbligatoriamente la presenza fisica. Sono stati inoltre affrontati temi come le fasce orarie di reperibilità, la durata dell’accordo, le modalità operative per l’attuazione e le condizioni per il recesso.

La posizione della FLC CGIL

La FLC CGIL ha evidenziato il significativo ritardo con cui l’amministrazione ha avviato la discussione su un tema di grande rilevanza per la categoria. E ha proposto di ampliare l’organizzazione del lavoro agile prevedendo, su base settimanale, almeno due giornate a distanza anziché una, come suggerito dall’amministrazione, oppure, in alternativa, una distribuzione mensile che consenta fino a 10 giorni di lavoro agile, superando il limite di 4 giorni indicato nella proposta ministeriale. Inoltre, ha richiesto che questa modalità venga estesa anche ai dirigenti scolastici in anno di prova, attualmente esclusi.

Per quanto riguarda le fasce di contattabilità, il Sindacato ha sottolineato che, dato che il dirigente scolastico non è soggetto a un orario settimanale fisso ma organizza autonomamente tempi e modalità in base alle esigenze dell’istituzione scolastica, l’accordo individuale dovrebbe prevedere fasce che rispettino la necessità di garantire al dirigente adeguati tempi di riposo e disconnessione.

Infine, ha ribadito l’importanza di definire a livello nazionale, come previsto dal CCNL, tutti gli aspetti legati al lavoro agile, evitando differenze di applicazione tra le regioni. In particolare, è necessario stabilire criteri uniformi per la durata degli accordi, le modalità di recesso, il numero massimo di giorni utilizzabili in modalità agile e le attività che devono necessariamente essere svolte in presenza.

La posizione della CISL Scuola

La CISL Scuola, pur riconoscendo alcuni aspetti positivi nella bozza in esame, ha richiesto diverse modifiche. In particolare:

  • Esclusione del personale in prova: la CISL Scuola ritiene inaccettabile che il lavoro agile sia precluso al personale in periodo di prova. Lo smart working è una modalità di svolgimento della prestazione lavorativa che non altera la natura del rapporto di lavoro e non vi sono vincoli giuridici che giustifichino tale esclusione.
  • Attività in smart working: condivide l’elenco delle attività idonee al lavoro agile, come previsto dal CCNL, che affida all’amministrazione il compito di individuarle. Tuttavia, ha richiesto che l’elenco possa essere integrato dagli USR, precisando che tali integrazioni non debbano essere ridotte o limitate dai Direttori regionali.
  • Durata dell’accordo individuale: propone che l’accordo individuale tra dirigente scolastico e Direttore regionale sia, su richiesta del dirigente, a tempo indeterminato fin dal primo anno, considerando che il CCNL stabilisce già le modalità di recesso.
  • Numero di giornate in smart working: chiede di aumentare da 4 a 8 il numero di giornate mensili in modalità agile, prevedendo una gestione flessibile che consenta una distribuzione mensile o plurimensile.
  • Fasce di contattabilità: esprime totale disaccordo con la formulazione attuale, che prevede la reperibilità costante del dirigente scolastico durante le giornate di smart working, con il diritto alla disconnessione limitato alle ore 20-7. Ritiene tale impostazione inaccettabile e contraria alla normativa vigente, chiedendone una riscrittura completa.
  • Tutela dei dirigenti fuori regione: propone di affiancare alle misure previste dalla Direttiva del 29 dicembre 2023, riguardanti la salvaguardia dei soggetti fragili, una specifica tutela per i dirigenti scolastici con sede di servizio fuori dalla regione di residenza.

Lara La Gatta

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