Con il nuovo sistema duale, in sensibile sviluppo in seguito alla riforma della buona scuola, sembra che molte aziende stiano investendo in formazione insieme a Its e Regioni. I giovani infatti vengono assunti con contratto di apprendistato.
Nel corso di un convegno a Milano, la Camera di commercio italo-germanica ha presentato “Dual.Concept”, una società che sarà il suo braccio operativo nella formazione.
Il progetto, descritto dal Sole 24 Ore, ha come slogan, “Designed in Germany, Made in Italy!” e ha come obiettivo di realizzare insieme a partner italiani e all’interno dei percorsi di formazione duale esperienze dotate degli standard applicati in Germania, dalla progettazione dei corsi ai certificati di qualità fino alla gestione degli esami.
Lo standard tedesco, infatti, attira sempre più Paesi perché il suo corollario è un tasso di disoccupazione giovanile del 7,4 per cento. Pioniere del duale sono state imprese tedesche con sede nel nostro Paese.
In alcuni casi offrono posizioni retribuite già al momento dell’inserimento nel percorso formativo, in altri invece il posto arriverà, facilmente, poco dopo gli esami finali, mentre già il Rewe, 330 negozi e 3mila dipendenti, utilizza un sistema formativo basato sul “learning by doing” e fortemente ispirato al modello tedesco.
Nell’ottobre 2013 è partita la prima classe in Italia. Oggi gli studenti sono 56, in sei classi tra Milano, Bologna, Firenze e Bari. Anche l’anno prossimo ci saranno classi nel capoluogo lombardo, toscano, pugliese e forse anche in Piemonte.
La peculiarità del progetto-pilota prevede un apprendimento per l’80% in negozio, mentre ll’addestramento quotidiano nei punti vendita si aggiunge un giorno alla settimana in aula con docenti professionisti. Alla fine la certificazione del percorso avviene attraverso la commissione d’esame istituita da Dual Concept.
«A differenza dell’alternanza, questo modello duale mischia le due fasi e ciò agevola l’apprendimento perché si può mettere in pratica subito quanto imparato in classe». Secondo Carmela Palumbo, direttrice generale del ministero dell’Istruzione, quest’anno con il decreto legislativo 107 e il Jobs act «è l’anno decisivo per la costruzione normativa del sistema duale»
«È richiesto un grandissimo impegno organizzativo – aggiunge – perché il nostro sistema formativo fatica a preparare profili spendibili subito nel mondo del lavoro. E manca ancora un sistema organico mentre esistono molte belle esperienze sul territorio».
Numerosi i posti nel progetto Its Lombardia di Sesto San Giovanni, realizzato con Assolombarda e una trentina di aziende. Sessanta ragazzi, compresa l’aula di quest’anno, sono coinvolti in un percorso biennale per formare meccatronici.
All’istituto Belluzzi Fioravanti e all’Aldini Valeriani di Bologna è in corso il progetto messo a punto con Ducati e Lamborghini (gruppo Volkswagen)che offre a 44 ragazzi su due classi un biennio di studio-lavoro retribuito con 600 euro mensili per diventare tecnici meccatronici nel settore auto e moto. L’esperimento, partito nel 2014, si concluderà nel 2016 e alterna a un primo semestre a scuola un secondo periodo nei laboratori dell’azienda.
I numeri, scrive Il Sole, sono in crescita: 850 aziende, con un aumento del 20% rispetto all’anno scorso; più di 34mila partecipanti, (+12%); 64 le associazioni di Confindustria coinvolte, in 78 province.
La riforma della Buona scuola e il Jobs act, ha per suo conto detto Matteo Renzi, vanno in questa direzione.