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Lavoro, entro il 1° ottobre la richiesta degli incentivi per assumere giovani non diplomati

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Diventa operativo il provvedimento voluto dal Governo Letta per aiutare a trovare un’occupazione lavorativa ai giovani disoccupati privi del diploma superiore. Le aziende che intendono utilizzare gli incentivi statali per l’assunzione di giovani under 30 hanno tempo solo alcuni giorni: l’Inps ha fissato per martedì 1° ottobre alle 15.00 il ”clic day”, ovvero la possibilità di prenotarsi on line per accedere alle agevolazioni. Per queste assunzioni sono previsti fino al 2016 ben 794 milioni di euro, 148 dei quali a disposizione per il 2013. L’obiettivo nel complesso è l’assunzione a tempo indeterminato di 100.000 giovani. Per il 2013 ci sono fondi per poco meno di 20.000 assunzioni.
Il 1° ottobre alle 15, spiega una circolare Inps, sarà accessibile sul sito dell’Istituto il ”modulo telematico per inoltrare le domande preliminari di ammissione al beneficio dell’incentivo sperimentale per promuovere l’assunzione a tempo indeterminato di giovani fino a 29 anni d’età”. Le domande, che potranno riguardare solo assunzioni fatte tra il 7 agosto 2013 e il 30 giugno 2015, saranno accettate fino alla copertura dei fondi a disposizione.
Potranno accedere alle agevolazioni le aziende che assumono giovani tra i 18 e i 29 anni privi di impiego da almeno sei mesi o senza un diploma di scuola media superiore. L’incentivo per i nuovi contratti a tempo indeterminato che aumentino l’occupazione complessiva dell’azienda sarà di un terzo della retribuzione (fino a un massimo di 650 euro al mese) per una durata massima di 18 mesi. E’ possibile fare la domanda anche per la trasformazione di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato, ma l’agevolazione durerà al massimo 12 mesi.
Nel complesso le risorse stanziate ammontano a 794 milioni di euro, 148 dei quali per il 2013 e 248 l’anno per il 2014 e il 2015. Per il 2016 sono previsti 150 milioni. Quasi due terzi delle risorse sono destinate alle Regioni del Sud (500 milioni nel complesso).
Salta, intanto, la “manovrina” di fine settembre: nella serata del 27 settembre, il CdM non ha potuto prendere alcuna decisione per evitare l’aumento dell’Iva. Il piano per lo slittamento (al 1° gennaio) era già pronto: si sarebbero utilizzati gli acconti Ires e Irap e la benzina. Oltre che tagli ai ministeri, in modo da consentire all’Italia di rispettare il tetto del 3% del deficit: gli unici comparti non toccati dalla riduzione di spese sarebbero stati lo Scuola e l’Expò.
La spaccatura tra il Pdl ed il partito di maggioranza sta però rendendo quasi impossibile l’ulteriore convivenza nella coalizione. La crisi di Governo è ormai dietro l’angolo.