Agenzie di viaggio sostituite da Portali web, automobili senza guidatore che fanno crollare i costi delle assicurazioni, la manifattura con la stampante 3D.
Sono alcune delle previsioni sulle trasformazioni del mondo del lavoro realizzate a fine anno dal “Financial Times”. Che, alla lunga, si ripercuoteranno pure sul nostro mercato. Con influenze, inevitabili, sui corsi di studio superiori.
Parliamo ad esempio delle Agenzie di viaggio, fino a qualche anno fa punto di riferimento unico per chiunque avesse necessità di organizzare un proprio viaggio di lavoro o di piacere.
Oggi, grazie alle molteplici possibilità offerte dalle piattaforme on line, è possibile prenotare la propria vacanza direttamente da casa con pochi click. Il declino delle agenzie di viaggio sarà lento e progressivo, il numero di consulenti di viaggio è sceso infatti dai 132mila nel 1990 ai 74mila del 2014.
Mentre lo stesso Ente US Bureau of Labor Statistcs, l’organo federale che si occupa di monitorare la situazione economica e professionale del Paese fa anche una previsione di riduzione di un altro 12 per cento entro il 2024. La professione non sparirà del tutto, ma rimarrà un lavoro di nicchia dove sopravviveranno solo i veri esperti in grado di organizzare viaggi complessi come può esserlo una luna di miele. I tanti studenti che affollano gli istituti per il Turismo sono avvertiti.
L’invasione delle stampanti 3D conquisterà soprattutto l’industria della manifattura. Le società non avranno più bisogno di ordinare i componenti di cui hanno bisogno. Basterà disegnarli e premere un tasto Poi ci penserà la macchina a crearli. Nessun costo di fornitura, né di spedizione. Nascono quindi nuove professioni di specialisti nel disegno e nella creazione di oggetti da stampare in 3D. Gli istituti superiori ad indirizzo grafico-pubblicitario prendano nota.
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L’automatismo nella guida delle auto porterà forti impatti su diverse professioni, come autisti, operatori di veicoli per l’edilizia, ma anche operatori nel campo delle assicurazioni o chi si occupa della manutenzione degli autoveicoli saranno a rischio nei prossimi anni. Per le scuole professionali con queste specializzazioni il futuro non appare florido.
L’intelligenza artificiale sta velocemente divorando i lavori di servizio ai clienti, mentre le industrie stanno sempre più assumendo robot per svolgere i compiti ripetitivi una volta svolti dagli esseri umani. Gli istituti post-diploma, ad alta specializzazione informatica, pertanto sembrano destinati a crescere.
Un’altra categoria professionale che non deve farsi prendere alla sprovvista dalla tecnologia è quella dei consulenti finanziari. Sul web crescono siti — governati da algoritmi — che offrono previsioni e consigli per i risparmiatori. Gli istiuti superiori ad indirizzo commerciale dovranno adeguarsi.
Si estingueranno nel tempo, quindi, tutte le professioni che possono essere “sostituite da Internet”, affidati ad una specifica app o a un robot . Non necessariamente ci sarà un aumento della disoccupazione, ma si tratterà di forte cambiamento del mercato del lavoro, che richiederà professionalità diverse, forte specializzazione. Resisteranno i lavori fortemente qualificati e creativi, quali ingegneri, stilisti, cuochi, scrittori e quelli poco specialistici ma non sostituibili come spazzino, parrucchiere o badanti. Tutti questi corsi (spesso attinenenti alla formazione regionale), o quello attinenti, dovrebbero quindi rimanere in vita.
La scuola, pertanto, non può essere inerme di fronte a certi stravolgimenti professionali. Anche perchè l’istruzione e la formazione non hanno soltanto il compito di preparare per il mercato del lavoro, ma devono essere in grado di contribuire ad un più ampio sviluppo personale degli individui, formando un cittadino critico, sicuro, attivo ed indipendente: giovani, che diventeranno adulti, che devono essere in grado di comprendere la complessità della società moderna e preparati a far fronte ai veloci i cambiamenti che avvengono all’interno di quest’ultima.
È, quindi, importante concentrarsi sia alle immediate necessità del mercato del lavoro ma anche su quegli aspetti dell’istruzione e della formazione in grado di guidare l’innovazione, l’imprenditorialità e la creatività degli studenti.