Categorie: Personale

Lavoro nei giorni festivi: retribuzione e riposo compensativo

Sulla notizia che abbiamo dato poche ore fa relativa ai riposi compensativi per il lavoro festivo può essere opportuno fornire qualche ulteriore informazione.

La prestazione lavorativa effettuata in una giornata festiva è già attualmente regolata dall’articolo 2019 del codice civile (ricordiamo che per il personale della scuola, nel caso in cui il contratto non stablisce nulla, valgono appunto le disposizioni generali del codice civile) in base al quale “il prestatore di lavoro ha diritto ad un giorno di riposo ogni settimana, di regola in coincidenza con la domenica”.
Ne consegue che, ove il lavoratore presti la propria opera in una giornata festiva, il datore di lavoro dovrà concedere una giornata di riposo compensativo; per la verità, però, va anche detto che questa regola vale per i lavoratori che hanno un orario articolato su 6 giorni settimanali, mentre nella scuola molto spesso i docenti fruiscono del cosiddetto “giorno libero”.


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Sull’argomento era intervenuta a suo tempo anche l’Aran affrontando però un caso relativo ad un dipendente degli Enti Locali.
Il chiarimento dell’Agenzia può essere comunque utille:  il dipendente che lavora sei giorni alla settimana e che eccezionalmente presta servizio in un giorno festivo – spiega l’Aran – ha diritto sia ad un compenso aggiuntivo pari al 50% della retribuzione ordinaria sia ad una giornata di riposo compensativo.
Già ora, dunque, al personale della scuola che lavora in una giornata festiva (può essere, ad esempio, il caso dei docenti che svolgono funzione di accompagnatore nelle gite scolastiche o del personale che garantisce l’apertura festiva della scuola in particolari situazioni) è dovuto un compenso aggiuntivo indipendemente dalla articolazione settimanale dell’orario. 
Per il personale con un orario articolato su 6 giorni già ora è dovuto il riposo compensativo. Qualche dubbio potrebbe esserci per coloro che hanno l’orario articolato su 5 giorni ed è proprio per questo che i sindacati stanno pensando ad una soluzione di natura contrattuale.

 

Reginaldo Palermo

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