Rimanere connessi per essere pronti a “scaricare” eventuali e-mail in arrivo: il tutto, senza soluzione di continuità e tramite il proprio smartphone. indubbiamente, è uno dei tratti caratterizzanti i giovani d’oggi, i cosiddetti “millenial”.
Gli under 35 italiani, nati fra i primi anni Ottanta e la fine degli anni Novanta, si stanno sempre più avvicinando ai loro coetanei del Nord Europea: preferiscono ridurre la pausa pranzo, pur di uscire dal lavoro non oltre le 17.30; in cambio sono disposti a rimanere connessi alle mail senza soluzione di continuità anche tramite il proprio smartphone.
Il dato è tra quelli emersi da una indagine condotta da ForceManager (società che lavora nell’ambito dello sviluppo applicativo) sulla volontà e necessità lavorative dei giovani che entrano nel mondo del lavoro.
Il sondaggio ha convolto un campione di 300 ragazzi tra i 22 e i 37 anni con lo scopo di indagare ed analizzare le aspirazioni lavorative di chi si affaccia per la prima volta nel mondo del lavoro oppure si trova alle prime esperienze lavorative.
In base ai dati forniti, risulta che i “millenial” sono pronti ad utilizzare nel mondo lavoratovi gli strumenti tecnologici che utilizzano con estrema naturalezza nel tempo libero: vogliono sfruttare al massimo, in pratica, tutte le potenzialità offerte dalle startup e dallo Smart Working, pronti a vivere da Digital Nomad e ad utilizzare APP per aumentare la propria produttività.
Inoltre, preferiscono lavorare per una startup rispetto ad una società più importante e blasonata, perché la vedono come un’opportunità più grande e con la possibilità di cambiare ruolo lavorativo nel corso degli anni.
Un altro aspetto emerso è che benefit (come l’orario flessibile e i programmi di wellness per la cura della persona) e lavoro agile contano più del valore della busta paga per ben il 52% degli under 35 intervistati: è tutto dire che possono rinunciare fino a 3 mila euro l’anno pur di sfruttare la possibilità di lavorare da casa.
Altro aspetto rilevante è l’importanza dell’utilizzo delle tecnologie più recenti che consentono di lavorare anche in mobilità, cosi come per il 42% è importante avere esperienze lavorative internazionali.
La flessibilità è vista come caratteristica importante anche nella retribuzione: oltre il 42% preferirebbe avere un pacchetto retributivo variabile, con bonus legati al rendimento dell’azienda. Perché ritengono importante sentirsi parte integrante della società con cui lavorano e contribuire alla crescita e lo sviluppo della stessa.
Quasi scontato risulta il rapporto con le innovazioni tecnologiche: oltre al “sempre-connessi”, riguardo Intelligenza artificiale e assistenti vocali, sono convinti che renderanno migliore sia la convivenza con il lavoro sia la comunicazione lontano dal posto di lavoro.
Il rapporto con il lavoro sta quindi cambiando: è una trasformazione che vede coinvolta la tecnologia e il giusto bilanciamento tra carriera e dimensione personale.
Un cambiamento da tenere in considerazione anche tra i responsabili delle istituzioni scolastiche, dove si elevano e formano i futuri lavoratori.
Un altro caso relativo ad una persona esterna alla scuola che si è introdotta in…
I docenti, soprattutto coloro che insegnano nella scuola secondaria di secondo grado, sono frustrati perché…
Si è svolto lo scorso 20 novembre al Ministero dell'Istruzione e del Merito l’incontro di…
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Ministro dell’Istruzione…
Continuano in modo frenetico gli incontri tra organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL 2019/2021 e i…
L'insegnante di sostegno che è stata aggredita da una schiera di trenta genitori inferociti è…