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Lawrence Ferlinghetti, icona della Beat Generation, si spegne a 101 anni

Beat Generation per molti ha un significato vago e affascinante, per gli appassionati più giovani di musica, poesia e arte ha il sapore di altri tempi; chi è cresciuto in quegli anni e anche chi ha visto entrare nel suo percorso formativo autori come Kerouac, Ginsberg e Ferlinghetti oggi commemora la scomparsa di quest’ultimo, che se ne va con un secolo addosso nella sua casa di San Francisco.

La sua autobiografia “Little Boy”, così veniva chiamato il poeta, uscita nel 2019, narra la storia di un uomo divenuto leggendario, per il suo stile di vita, per le sue scelte culturali e per essere stato lo scopritore di altri poeti divenuti poi celebri negli anni 50 e rimasti iconici per generazioni e generazioni. Lawrence Ferlinghetti era nato a New York nel 1919, aveva ben presto perso il padre e si rifiutò di vivere con la madre, nel frattempo finita in ospedale psichiatrico, preferendo rimanere con gli zii. Dopo l’arruolamento in marina, nella Seconda Guerra Mondiale, che lui stesso racconta mi fece diventare in un attimo pacifista, studierà a Parigi, per rientrare poi negli Stati Uniti. Si stabilirà a San Francisco, sua città d’elezione, dove aprirà la sua famosissima libreria, City Lights Rocket Bookshop, dal titolo del celeberrimo film di Charlie Chaplin, che diventerà presto il luogo della nascita della Beat Generation. Ferlinghetti non era solo poeta e scrittore, ma anche artista. Amava l’Italia, suo padre era originario della provincia di Brescia, e a Firenze negli anni Novanta non solo espose molti dei suoi quadri, ma aprì una succursale della libreria City Lights. Anche Torino lo ricorda, nel 2011 infatti in occasione dei 150 dell’Unità d’Italia Ferlinghetti fu ospite della città, che gli dedico una mostra.

Anarchico, ribelle, ma anche autore radiofonico, traduttore, viaggiatore instancabile, poeta della pace, sono tanti gli aspetti di Ferlinghetti che si possono ricordare e le etichette che gli sono state attribuite. Per ricordarlo in queste pagine ecco alcune delle sue parole, tratte da una delle sue liriche più famose, Un mucchio di immagini spezzate, che oggi più che mai ci raccontano di lui e della sua lunga vita (…) Una scala capovolta appoggiata al cielo Un’onda che sta per infrangersi su una spiaggia Un uccello in volo che sta per gridare Due sirene che si cantano l’un l’altra segnano il luogo dove una storia è finita.

Carmelina Maurizio

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