Lazio: un osservatorio regionale per minori stranieri non accompagnati
“Mentre noi parliamo di rafforzare le tutele per i minori stranieri non accompagnati, il Parlamento europeo ieri ha approvato una direttiva sulle procedure comuni per i rimpatri, lesiva della Convenzione Onu sull’infanzia, prevedendo non solo il rimpatrio dei minori non accompagnati, senza nessuna valutazione preventiva del rischio a cui li si espone, ma addirittura il rimpatrio in paesi diversi da quelli di provenienza, anche dove non sono i genitori, purché vi siano “strutture per l’accoglienza” non meglio precisate.
Prevede, inoltre, un periodo di trattenimento fino a 18 mesi, sia pure in circostanze eccezionali, configurando di fatto la detenzione di un minore.
Mi auguro che il Parlamento italiano, il nostro Governo e gli organismi impegnati su questo fronte facciano sentire la loro voce.”
E’ quanto ha dichiarato l’Assessore all’Istruzione, diritto allo studio e formazione della Regione Lazio, Silvia Costa, in occasione del convegno “Accoglienza, tutela e ascolto dei minori stranieri in Italia”, organizzato dal Garante dell’infanzia e dell’adolescenza del Lazio, Francesco Alvaro, in collaborazione con “Save the Children”.
“Ho proposto al Garante per l’Infanzia, Francesco Alvaro – ha sottolineato l’Assessore – che si realizzi un Osservatorio regionale su questo tema, in collegamento con il relativo Comitato nazionale.
Mentre sono noti i dati diffusi dal Comune di Roma, che nel 2007 ha accolto 1152 minori non accompagnati e che ha attivato un ufficio ad hoc per sostenere le diverse comunità di accoglienza, non vi sono invece analoghe iniziative nel resto della Regione, salvo l’avvio dell’Ufficio del garante a Viterbo.”
“Per quanto riguarda l’inserimento scolastico e formativo negli istituti del Lazio – ha proseguito Silvia Costa – i minori non italiani sono circa 50 mila, pari al 10% del totale nazionale degli stranieri, con una presenza che per ora riguarda prevalentemente le scuole materne e le primarie di 1° e di 2° grado, ma che sta coinvolgendo sempre più le superiori.”
“Vanno, però, distinti, all’interno di questo universo, gli studenti non cittadini italiani (che sono ormai la maggioranza) e i minori extracomunitari che arrivano già più grandicelli per il ricongiungimento familiare, dai minori non accompagnati che, in base alla convenzione Onu sulla tutela dell’infanzia ed alle altre normative comunitarie e nazionali, necessitano di particolari forme di tutela, tra cui quella del divieto di espulsione e di osservanza della misure di protezione previste per i minori in stato di abbandono, soprattutto qualora richiedano asilo in quanto provenienti da paesi in stato di guerra o ad alto rischio.
“Nella legge regionale sull’immigrazione, in approvazione in Consiglio regionale, si prevedono misure e interventi più specifici ed organici per l’inserimento scolastico e formativo dei minori stranieri. Abbiamo promosso in questi anni attività volte al rafforzamento delle competenze linguistiche degli studenti stranieri e delle loro famiglie, anche attraverso convenzioni con l’Università Roma Tre, interventi di inserimento di adolescenti oltre i 14 anni attraverso i corsi triennali professionali integrati, che vedono una larga partecipazione di stranieri, nonché stiamo organizzando per il 17 ottobre un seminario nazionale sul tema degli studenti stranieri nelle scuole” ha concluso l’Assessore Costa.