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LDA: “Se a scuola non capite una cosa ditelo, senza paura”. Delogu: “Spero che i prof abbiano sempre pazienza di ripetere”

Ieri, 23 aprile, è andata in onda un’altra puntata de “La Fisica dell’Amore“, programma televisivo di Vincenzo Schettini, il docente di fisica e content creator, noto come “La Fisica Che Ci Piace“. Ospiti, ieri sera, il cantante Luca D’Alessio (LDA), la conduttrice Andrea Delogu, il divulgatore social Barbascura X e il cantante e attore Raiz.

“La Fisica dell’Amore”, gli ospiti del 23 aprile

Ecco le loro parole in merito all’esperienza a scuola.

Lda, 21 anni, ha detto: “Non sono stato una cima a scuola, anche se avevo tutte le potenzialità. Solo che la notte andavo in studio e la mattina arrivavo stanco. Quando i docenti dicono agli alunni di non distrarsi, di stare attenti, hanno ragione. Siamo distratti, me ne rendo conto. Rimpiango una maggiore attenzione a scuola. Quando ero attento in classe tornavo a casa e non dovevo nemmeno studiare. Dico ai giovani: abbiamo tempo per stare con il telefono, viviamoci di più il momento. C’è sempre un genitore o un professore che ne sa più di noi. La mano che ti dà un adulto, nessuno ti conosce come i tuoi genitori. Ragazzi, parlate. Non abbiate paura di dire ai prof che non avete capito, non succede niente, non è una brutta figura”.

Andrea Delogu, 41 anni, ha parlato delle sue difficoltà: “Io ho vari disturbi dell’apprendimento, per colmare le mie lacune parlavo, intrattenevo i professori che mi stavano interrogando. Mi vergognavo di non stare al passo con i miei compagni. Sapevo di non essere stupida, ma mi sentivo diversa. Ho scoperto di averli a 24 anni. Spero che i docenti abbiano sempre la pazienza di ripetere le cose. Se lo avessi fatto avrei sofferto di meno e magari qualcuno si sarebbe accorto dei miei problemi. Ricordo bello della scuola? I compagni, ho legato molto con loro, mi hanno aiutata anche facendomi copiare. Studiare è un’opportunità, non un obbligo come ci viene inculcato. A 25 anni ho studiato da sola, tutto quello che viene appreso a scuola ti rimane dentro per sempre”.

“Voto? Modo con cui il docente comunica con gli alunni”

Ecco il contributo di Barbascura X: “Non mi piaceva la scuola, la detestavo e la vedevo come l’obbligo. Andavo bene perché avevo una memoria incredibile. Vorrei rifare tutte le lezioni di matematica delle superiori, il mio docente non ha fatto lezioni dal quarto anno in poi”.

Raiz, Gennaro Della Volpe, 57 anni, ha raccontato: “Andavo bene a scuola, ero bravo. Poi mi sono fatto distrarre dagli amici. La mia docente di italiano mi ha rimproverato e da quel punto in poi ho capito che potevo fare tutte e due le cose, l’attività intellettuale e il resto. Ho preso brutti voti, ci sono rimasto male, ma è il modo con cui il docente comunica con gli alunni. Consiglio ai ragazzi di vivere la vita vera, fuori dai social, dalla loro formalità, e di studiare. Al liceo classico ho avuto accesso ad una cultura superiore. La cultura è tutto”.

Laura Bombaci

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