Lo Spaced Learning, proposto per la prima volta da Paul Kelley e sperimentato soprattutto alla Monkseaton High School nel Nord dell’Inghilterra, consente di massimizzare la concentrazione e il lavoro cognitivo degli studenti, focalizzando l’attenzione su di un particolare argomento, affrontandolo da punti di vista diversi e modalità di fruizione dei contenuti diversificate.
Il metodo prevede una particolare articolazione del tempo della lezione, costituito, appunto, da momenti di input e intervalli, con lo scopo di far valere una teoria neuro-scientifica che sostiene che l’attenzione non si può sostenere per più di un determinato tempo e il cervello conserva ciò che gli viene ripetuto. Per comprendere meglio questa metodologia didattica riportiamo 3 fasi fondamentali:
Nella giornata odierna 18 marzo 2025 ha avuto luogo un incontro tra il Ministero dell’Istruzione…
Pubblichiamo questa lettera che ci è pervenuta da un gruppo di docenti che hanno partecipato…
Il 18 marzo è una data storica per il sistema scolastico italiano: proprio in questo…
Con un documento diramato in queste ore, diverse associazioni professionali del mondo della scuola esprimono…
Gaetano G. Cosentini, che conosciamo per antica data, anche attraverso gli scritti, non smette di…
L’allontanamento della soglia per accedere alla pensione, imposto con le riforme previdenziali Amato e Fornero,…