1) la riattivazione del beneficio economico dal 01 gennaio 2015 che deve essere sollecitata dal MIUR agli uffici di competenza della RTS per riattivare il flusso telematico dei dati e quindi il pagamento a tutti gli aventi diritto dal 1 gennaio 2015. Questo pagamento è un atto dovuto stante il cessato blocco economico a partire proprio da tale data, anche il Mef ha autorizzato la riattivazione del pagamento;
2) per il pagamento degli arretrati:
a) Sottolineo che i concorsi intanto sono stati banditi in quegli anni proprio perché c’erano risorse a tale scopo destinate ed a seguito di trattative MIUR – Sindacati. Il sistema era destinato ad avere impatto zero sul bilancio dello Stato grazie al meccanismo delle surroghe si attribuivano nuove posizioni economiche via via che i colleghi che ne beneficiavano andavano in pensione. Quindi il first best sarebbe di utilizzare le risorse primigenie che erano proprio destinate a questo scopo.
Vorrei inoltre ricordare che in questi anni alle scuole è stato attribuito il FIS per il pagamento delle attività aggiuntive del personale ATA e tali somme sono state ampiamente decurtate tenuto conto anche del fatto che una parte degli incarichi aggiuntivi sarebbe stato pagato dal MIUR direttamente a coloro che avevano conseguito le P.E.; tuttavia, le scuole non potevano pagare con i fondi ricevuti i destinatari di posizioni economiche. La domanda, quindi, nasce spontanea: sono ancora disponibili questi fondi che erano a disposizione del MIUR? Se sono stati accantonati è giusto utilizzarli per il loro scopo primigenio.
b) qualora le risorse iniziali destinate alle P.E. siano state dirottate in altre direzioni…. un second best potrebbe essere quello di inserire un emendamento nella attuale legge di stabilità contemplando il dovuto stanziamento dei fondi ad integrazione, cosi come è stato fatto per gli altri colleghi 12000 circa che sono stati già pagati (sia gli arretrati “contributo una tantum” sia le quote correnti in quanto hanno già ottenuto da tempo la riattivazione del beneficio).
c) sarebbe anche accettabile, in caso di parziale capienza dei fondi disponibili, dividere il pagamento del contributo una tantum dovuto (arretrati) al 31 agosto 2014 magari disponendo il pagamento in due tranche e ciò anche per ridurre il disagio dei colleghi che attendono anche da 4 anni la remunerazione del salario accessorio dovuto in forza di contratti per prestazioni aggiuntive conferite dalle scuole di titolarità.Purtroppo sono stati compiuti una serie di errori concatenati e fatali dimenticanze, ma il fatto che si dovessero pagare,oltre ai 12000 ATA già conosciuti a sistema anche gli altri ATA: collaboratori scolastici, assistenti tecnici ed amministrativi, i cui dati non erano ancora stati trasmetti attraverso i flussi telematici, era noto a tutti: al MIUR, agli UST AT e USR competenti,ai Sindacati etc. , si sapeva che in molte città come Roma, Milano e tante province , le procedure sono andate a rilento ma questo scotto non può essere pagato dai lavoratori.
Appresa la notizia che “l’Ufficio di Gabinetto del Ministro ha convocato i sindacati per martedì 10 novembre alle ore 15.00 per un incontro tecnico, finalizzato ad affrontare le problematiche relative al pagamento delle supplenze brevi e al personale ATA”, auspichiamo che in tale incontro sia trovata una soluzione definitiva per riattivare i flussi telematici connessi con il sistema di interoperatività dei pagamenti al fine di sbloccare il pagamento degli stipendi dei precari fermi al palo da settembre e mettere, finalmente, la parola fine anche alla questione delle 3000 Posizioni economiche ATA non pagate per la parte relativa agli arretrati e la riattivazione immediata del beneficio dal primo gennaio 2015.