“Agenzie formative vittime di una disparità di trattamento. Il blocco operato dal Governo Monti alle iscrizioni on-line verso le agenzie formative non può essere letto diversamente visto che la Regione Piemonte ha percorso tutte le strade possibili per far comprendere le conseguenze e i disagi che questa scelta può creare sul territorio locale e nazionale”.
“Purtroppo – spiega l’esponente della Giunta piemontese – nonostante l’enfasi con cui sempre si cita nei discorsi l’integrazione fra i sistemi istruzione e formazione professionale il MIUR si è dimenticato delle agenzie formative. Una scelta che porta ad escludere dalla procedura l’iscrizione in un’agenzia formativa. La sperequazione maggiore è data dal fatto che le famiglie hanno la possibilità, dopo la prima scelta, di indicare due opzioni: è cioè possibile iscriversi in un’agenzia e indicare anche una scuola o viceversa. Ora lo si potrà ancora fare ma dovendosi districare tra modelli on-line e cartacei”.
“Si tratta di una scelta sbagliata e schizofrenica sotto tutti i punti di vista – conclude l’assessore al Lavoro piemontese –. Così si crea una gravissima disparità tra il sistema dell’istruzione e quello della formazione professionale, alla faccia delle indicazioni dell’Ue; si arrecano forti disagi alle famiglie, sono quasi 8mila che aderiscono mediamente in Piemonte ai programmi didattici delle agenzie formative, i quali potranno sì esprimere più preferenze ma con metodi diversi. Infine c’è il rischio di aumentare la dispersione scolastica, visto che si allungano i tempi per i monitoraggi e per i controlli sui percorsi scolastici di ogni singolo studente. E tutto questo alla faccia della tanto annunciata Agenda Digitale e della modernizzazione e informatizzazione dello Stato”.
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