Durante il Question Time al Senato, nel corso di un’interrogazione parlamentare, “scivolone” sessista del senatore di Forza Italia, Giuseppe Moles, che fa un riferimento esplicito alla verginità femminile, a suo modo, “facile da perdere, difficile da mantenere, impossibile da recuperare”.
Una frase diretta alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che negli ultimi mesi ha ricevuto diversi attacchi sessisti sui social e proprio per questa ragione è sotto scorta.
Le frasi del senatore non sono passate inosservate, soprattutto dopo la solidarietà espressa ieri da tutte le forze politiche alla ministra proprio per gli insulti ricevuti.
Il senatore si era così rivolto alla ministra: “La scuola ha bisogno di credibilità e autorevolezza. La credibilità è come la verginità, se si perde non si può più riacquistare. Non possiamo più credere alle sue parole, troppe sono state negli ultimi mesi le contraddizioni in cui lei, ministro, è caduta e che hanno generato confusione e l’impossibilità di garantire agli studenti della scuola italiana statale e paritaria la continuità didattica. Tutte le nostre iniziative sulla stabilizzazione dei precari, sulle scuole paritarie, dove studiano circa 900 mila ragazzi completamente abbandonati a se stessi, sui dirigenti scolastici, sul personale Ata sono state misconosciute dal governo. In cambio solo di confusione e di provvedimenti, come quello sul concorso straordinario per i docenti, che non risolveranno nessuna grande questione, come quella delle 200 mila classi che nel prossimo anno resteranno scoperte, senza insegnanti di ruolo”.
“Tutta la nostra solidarietà alla ministra Lucia Azzolina, che oggi al Senato ha dovuto ancora una volta ascoltare parole volgari e sessiste. È sempre inaccettabile che qualcuno pronunci frasi sessiste, ma lo è ancor più quando a farlo è un eletto al Parlamento alla presenza della ministra dell’Istruzione, già fatta bersaglio di minacce e affermazioni volgari e violente. Purtroppo il caso del senatore di Forza Italia Giuseppe Moles non è l’unico nè l’ultimo in Parlamento e nelle istituzioni: parole e atteggiamenti discriminatori e machisti sono purtroppo all’ordine del giorno per tanti esponenti del centrodestra, a cominciare dal leader leghista Matteo Salvini. C’è bisogno di un serio approfondimento su queste dinamiche, che poi trovano facile sponda in Rete e sui social e diventano pratica diffusa. Chiediamo che le Camere aprano una seria riflessione su queste condotte e facciamo appello agli eletti di tutte le forze politiche che non ci stanno ad assecondare questa deriva: fermiamo gli odiatori nelle istituzioni e nella società, prima che sia troppo tardi”.
Così le deputate e i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura.
“Siamo da sempre schierati contro ogni forma di sessismo e di discriminazione nei confronti di chiunque. E allo stesso tempo siamo vicini alla ministra Azzolina che da ieri vive sotto scorta proprio a causa di gravissime minacce e insulti. Ma proprio per questa ragione non possiamo raccogliere una polemica frutto di uno stereotipo, che non ci appartiene e che rispediamo al mittente”. Così Alessandra Gallone, vicepresidente dei senatori di Forza Italia
“Esprimo la mia piena solidarietà a Giuseppe Moles, uomo gentile e cortese. Le accuse strumentali di sessimo nei confronti di Moles dimostrano ignoranza in materia di discriminazione. Difatti, la frase usata da Moles appartiene ad un esempio tipico della lingua italiana, evidentemente poco conosciuta dai grillini. Dare patenti improprie ad un partito che esprime donne presidenti di gruppo e la seconda carica dello stato, nonché la vice presidente della Camera di ‘mancanza di rispetto delle donne e della parità di genere’ significa avere il prosciutto sugli occhi. La scuola in mano a questo Governo, è il vero disastro di cui si dovrebbero occupare i grillini”. Così in una nota Fiammetta Modena, senatrice di Forza Italia
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