È due volte sbagliato assumere 150mila precari della scuola delle graduatorie. A sostenerlo è Corrado Passera, presidente di Italia Unica, con una lettera al Messaggero, pubblicata il 10 marzo, nella quale si sottolinea l’urgenza di una riforma che punti al merito e non alle immissioni in ruolo “ope legis” che profumano di ‘clientelismo’.
“Il governo Renzi – scrive Passera – sta destinando 3 miliardi all’anno a una maxi-assunzione di precari – circa 150 mila – ope legis. Si tratta di una scelta doppiamente sbagliata: primo, va contro il merito (poiché solo una piccola minoranza è passata attraverso un vero concorso) e profuma di clientelismo; secondo, avvelena i pozzi perché taglia le gambe ai tanti bravi docenti che si stanno impegnando e preparando”, sottolinea il presidente di Italia Unica.
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“Tre miliardi di euro all’anno diventano 30 miliardi in un decennio (aggiuntivi rispetto a quelli già stanziati per l’ edilizia scolastica), che potrebbero davvero fare la differenza per le nostre scuole. Noi proponiamo di destinare questi 30 miliardi a dieci obiettivi firmati Italia Unica”. Tra gli obiettivi, abbassare “da 13 a 12 gli anni di studio per arrivare al diploma di maturità” e “portare l’obbligo scolastico da 10 a 12 anni”, “assicurare maggiori opportunità di partenza garantendo a tutti scuola materna ed elementare a tempo pieno, con la possibilità di iniziare la prima elementare a 5 anni”, “seminare meritocrazia vera attuando l’articolo 34 della Costituzione”, ad esempio con “consistenti borse di studio per studenti meritevoli” e “premiare il merito degli insegnanti migliori”.
Per Passera, in definitiva, “la scuola deve tornare ad essere potente ascensore sociale capace di premiare i tanti diversi talenti senza lasciare indietro nessuno. Il tempo delle promesse è scaduto. Ora è il tempo dei fatti”. E del merito.
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