Mi chiedo che senso abbia inflazionare le attività scolastiche, quando andrebbero rinforzate le reali competenze di un’attenta formazione e, soprattutto, la perplessità che mi sovviene è il clima d’incertezza che affidiamo ai nostri giovani nell’illusione di un percorso lavorativo che, per loro, è alquanto chimerico. Si aggiusti il tiro della disoccupazione giovanile per essere più credibili! Altrimenti regaliamo le solite bugie di Pinocchio! Quanto ai progettifici, pensati più a misura adulta che adolescente, sarebbe il caso di tararli sulle attività essenziali: il conto ed il rac-conto, per intenderci. L’es-senza è alla base di slancio per altezze: “senza” si è in una dimensione che non sa di realtà. Quando arriveremo a sanare questa contraddizione? Che sia una Pasqua di Risorgimento!
Francesco Polopoli
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