Le azioni per il benessere degli studenti nelle scuole toscane

Queste le tematiche che concorrono al raggiungimento del ben-essere dello studente, da sempre presenti nelle scuole seppur forse alcune volte un po’ isolate dal resto. L’intento del piano è proprio quello di collegarle tra loro e con il quotidiano lavoro curricolare svolto dai docenti.
In Toscana le scuole mostrano di aver accolto questo piano con grande interesse poiché sono ben 1571 i progetti che hanno inviato ai nostri Uffici Scolastici Provinciali.
I gruppi di lavoro provinciali li hanno letti tutti e ne stanno inserendo447 sul sito www.benesseredellostudente.it scegliendo a questo scopo quelli che presentavano maggiore trasferibilità del modello, aspetti innovativi, creazione o rafforzamento di reti di scuole in orizzontale o in verticale, rapporto tra costi e benefici, chiarezza e coerenza degli obiettivi rispetto ai bisogni rilevati, interazione con il territorio e coinvolgimento attivo degli studenti e dei genitori.
Proprio questi progetti delle scuole ci indicano con chiarezza che l’educazione alla salute non è più percepita come semplice assenza di malattia ma ben-essere psico-fisico e sociale, promozione di maggiore qualità della vita che dipende dall’autostima, dalla soddisfazione…dalla felicità degli studenti.
Di conseguenza,non si affrontano più unicamente le tematiche delle dipendenze (106 progetti), dell’alimentazione (154 progetti) e della sicurezza stradale (114 progetti) ma si promuovono anche moltissime azioni di educazione ambientale (267 progetti), di educazione interculturale e multiculturale (232 progetti), di educazione motoria (204 progetti), di educazione alla legalità e contrasto al bullismo (191 progetti), di educazione all’affettività (92 progetti), di educazione alla solidarietà (89 progetti), e si realizza anche un alto numero di progetti di educazione al corretto uso delle nuove tecnologie, tematica emergente e quanto mai importante (122 progetti).
La metodologia delle nostre scuole è sempre quella del lavoro in classe da parte dei docenti in modo trasversale e coerente alle discipline, con azioni inserite all’interno del Piano dell’Offerta Formativa: si utilizzano quindi gli strumenti ordinari e fondamentali dell’attività scolastica,mettendo in atto un lavoro condiviso e concertato anche con le agenzia socio-sanitarie del territorio.
Queste azioni didattiche ed educative sono molto importanti da promuovere e sostenere, perché questa è la prima generazione in cui, nonostante l’apparente benessere dato dai consumi, o forse proprio per questo dilagare di consumi superflui dettati da bisogni indotti, i “figli” hanno una prospettiva di qualità della vita e di salute, inferiore a quella dei “padri” e in presenza di un così inarrestabile progresso medico e scientifico questo è un dato a mio parere davvero impressionante e preoccupante.
In Toscana la Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana ha siglato un protocollo d’intesa con la Regione Toscana sull’educazione alla salute e al benessere che si sostanzia in molti interventi comuni volti a sviluppare negli studenti competenze che li aiutino ad “apprendere a vivere” nell’ottica di portare a sintesi tutte le proposte che arrivano dal territorio e con l’obiettivo di superare il carattere episodico e scollegato, certe volte, degli interventi esterni che alle scuole vengono proposti.
Il 7 aprile scorso a Livorno ha organizzato un seminario regionale sul benessere, presentando e premiando le dieci migliori “buone pratiche” realizzate, che ha visto una forte partecipazione da parte di tutti. Occorre davvero ringraziare tutte le scuole presenti a questa giornata, i Dirigenti scolastici,gli studenti ma soprattutto i docenti: noi infatti sappiamo bene che non si realizzano azioni e progetti di questa portata per presentarli ad un seminario o per ricevere un attestato: se così non fosse non saremmo “gente di scuola” che ha scelto di educare i ragazzi insegnando loro, con la forza e la coerenza dell’esempio, a distinguere sempre l’essere dall’apparire…
Ma anche i riconoscimenti, i momenti di incontro e di confronto sono importanti, poiché rappresentano una conferma per chi lavora quotidianamente con fatica e passione in classe che sta andando nella giusta direzione.
E forse qualcuno di questi studenti che sono al centro di queste complesse azioni didattiche ed educative, tra qualche anno diranno come oggi dice Daniel Pennacnel suo “Diario di scuola”: “ [… ] io la scuola da piccolo la odiavo, masono stato salvato da due o tre di quegli insegnanti!”.
 
Francesca Balestri
Referente regionale per il benessere, la legalità e il bullismo
Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana – Direzione Generale
Redazione

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