“Ragazzi portate le sedie!” Potrebbe essere questo l’invito di molti insegnati ai loro studenti quando devono usare per scopi didattici la biblioteca della scuola. Questo perché da un’indagine condotta dall’Ufficio studi dell’Associazione italiana editori (Aie) su 8.372 scuole (il 26% di quelle italiane) il numero medio di sedute disponibili è di 15 posti: metà classe! E l’altra metà? Ammesso poi che ci stiano tutti… Questo perché la superficie media risulta essere di 57 mq. Sono questi alcuni dei dati che emergono da un’indagine che “aggiorna” l’ultima condotta in Italia quindici anni fa (1998 su 1.192 scuole) presentata ieri in occasione del convegno “Una cento mille biblioteche nelle scuole” organizzata a cura dell’Ipssar Armando Perotti di Bari, in collaborazione con Associazione Italiana Biblioteche (Aib) e Associazione Italiana Editori (Aie). I risultati della ricerca sono disponibili in formato e-book (La costellazione di buchi neri. Rapporto sulle biblioteche scolastiche in Italia, 2013) a partire da ieri, 23 aprile, su tutti gli store online italiani e sono scaricabili gratuitamente nei giorni del 23 e il 24 aprile, in occasione anche dell’avvio del Maggio dei Libri e del progetto “Amo chi legge…e gli regalo un libro” (www.aie.it).
Il quadro? Desolante. Oggi infatti la biblioteca scolastica non è solo afflitta da patrimoni librari inesistenti (4,7 libri per studente; 0,1 libri “nuovi” comprati nell’anno sempre per studente) ma anche da gravissimi deficit strutturali nell’erogazione del servizio: superficie, posti di consultazione, orari di apertura, addetti, professionalità, ecc. C’è di più. La biblioteca scolastica – oltre a essere un’indispensabile strumento di promozione della lettura (ma con quali libri e con quali risorse se la spesa media per studente è di 1,56 euro/anno!) – è “anche” una biblioteca specializzata, che ha bisogno di professionalità specifiche: oggi invece è il 24% tra insegnati e genitori a prestare il proprio lavoro e il proprio tempo “volontariamente” contro il 2,5% di “bibliotecari professionisti”, e il 51,3% di personale docente nelle ore a disposizione”. Siamo l’unico Paese in Europa a non prevedere nell’ordinamento scolastico la figura del bibliotecario!
All’interno di un panorama poco incoraggiante – con le sue ricadute sugli indici di lettura del Paese e degli studenti stessi (il 42,1% dei 6-17enni non legge alcun libro diverso da quelli scolastici) – come sempre in Italia, ci sono poi (poche) situazioni di eccellenza che emergono dalla ricerca: uno 0,8% di scuole che destinano più di 22 mila euro all’anno al funzionamento della biblioteca; lo 0,2% acquista all’anno 3.499 nuovi volumi; ha 419 mq di superficie e oltre 60 posti a sedere.