Le bombe d’acqua indicano un fenomeno in cui si verifica un rovescio di ingenti quantitativi di acqua in un tempo relativamente breve. Si tratta di eventi che seguono le dinamiche dell’andamento del tempo in modo tutt’altro che casuale.
Sono formazioni temporalesche instabili, che concentrano tutta la loro carica in breve tempo e su un singolo settore territoriale. Questo fenomeno colpisce in particolare l’area mediterranea, Italia compresa, infatti, nel nostro Paese la maggior parte delle correnti arrivano dall’Atlantico perché, in linea generale, l’aria circola da Ovest verso Est. La catena montuosa dell’Appennino disposto in senso longitudinale e quella delle Alpi disposte in senso latitudinale impediscono un efficace e continuo spostamento dell’aria nella sua naturale direzione, e la obbligano a disperdere la sua energia nella zona in cui è bloccata, provocando questi violenti episodi meteorologici.
Sono proprio questi nuovi fenomeni meteo che devono mettere in guardia gli enti competenti a organizzare opportuni e continui monitoraggi sulle strutture edilizie delle scuole, a partire dalle impermeabilizzazioni dei tetti o dei lastrici solari. Infatti, le cronache di questi giorni ci raccontano che una settimana fa la scuola media statale La Giustiniana, nell’omonima zona di Roma, in via Maurizio Giglio, è stata evacuata dai vigili del fuoco per infiltrazioni di acqua dal tetto che avrebbero potuto raggiungere l’impianto elettrico. In un articolo de “Il Messaggero” si ipotizza che le infiltrazioni potrebbero essere dovute alle forti piogge di quei giorni sulla Capitale, confermando l’aggravarsi del rischio sicurezza delle nostre scuole causa i violenti episodi temporaleschi descritti.
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