Il nostro sistema scolastico è molto cambiato nell’ultimo quarto di secolo. Con l’autonomia scolastica la scuola ha assunto una funzione molto più complessa rispetto la vecchia scuola centralizzata e strettamente dipendente dal Ministero dell’Istruzione e dalle circolari ministeriali. La suddivisione dei ruoli e il rispetto dei ruoli interni ad ogni istituzione scolastica diventano condizioni fondamentali, per il buon funzionamento amministrativo e didattico, ma ancora più importante è il sapere condurre la scuola con le buone e corrette relazioni tra il dirigente scolastico e i docenti, tra il ds e il personale tutto. Anche lo staff di direzione, scelto dal ds per essere coadiuvato nel suo lavoro, dovrebbe garantire una fondamentale capacità di relazione e di conduzione regolare e corretta.
Non sono poche le segnalazioni di casi in cui vengono denunciate situazioni di tensioni tra i dirigenti scolastici e i docenti. Ultimamante le cronache nazionali hanno fatto emergere il caso del Liceo Classico Arnaldo di Brescia, dove la tensione e lo scontro tra la dirigente scolastica e i docenti ha raggiunto livelli molto forti. Il Corriere di Brescia specifica che i la dirigente scolastica del Liceo ha rapporti complicati con i professori del liceo e anche la Rsu degli insegnanti ha proclamato lo stato di agitazione per quella che sembra essere, scrive il Corriere, un atteggiamento autoritario.
Il caso dell’Istituto di Istruzione Superiore Majorana di Bari è esemplificativo del fatto che le relazioni tra dirigenti scolastici e docenti sono di fondamentale importanza. Se nel caso della scuola di Bari ci fossero state delle buone relazioni tra la ds e il docente, probabilmente il caso non sarebbe arrivato all’interesse della stampa nazionale. Ecco cosa scrive “La Repubblica” del 12 ottobre 2022 sul caso di un docente picchiato dal genitore di una studentessa quattordicenne: “gravi sono anche le dichiarazioni della preside del Majorana che ha gettato pubblicamente sospetti su possibili comportamenti poco consoni del docente nei confronti di alcune allieve. Stando a quanto emerso finora, in realtà, le accuse rivolte al prof di diritto potrebbero essere state costruite ad arte dalla studentessa redarguita e da alcune compagne, per giustificare il successivo intervento violento. In merito alcune testimoni sono state già ascoltate dalla Polizia, ma presto saranno sentite anche dal magistrato con l’ausilio degli psicologi”. Questo è un caso evidente di mancanza di corrette relazioni tra la dirigente scolastica e il docente.
Se il dirigente scolastico riuscisse ad intessere buone relazioni con tutto il personale della scuola che dirige, e soprattutto con le rappresentanze sindacali, allora insegnanti e personale scolastico si sentirebbero più rassicurati e anche più tutelati. Le buone ed equilibrate “relazioni”, nell’accezione più ampia del suo significato, e la massima condivisione delle scelte operative, garantiscono, indubbiamente, uguaglianza di trattamento e dignità professionale per tutti i lavoratori. Il Dirigente scolastico, in seno al Collegio dei docenti, deve sapere agire con autorevolezza senza mai sfociare in forme di autoritarismo o addirittura nel abuso di potere. La capacità delle relazioni è valore distintivo del ruolo del Dirigente scolastico.
Purtroppo non sempre é così, infatti la realtà quotidiana vissuta in alcune scuole, ci mostra un’altra faccia, che è quella delle pessime relazioni tra dirigenza scolastica e sindacati, e spesso i docenti, che sono in aperto dissenso con il Ds, pagano in prima persona. Negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita esponenziale del contenzioso e dei provvedimenti disciplinari avviati dai Ds nei confronti di alcuni docenti.
Lo staff di direzione, che oramai esiste in tutte le scuole, dovrebbe fare da filtro nei rapporti tra docenti e Dirigente scolastico, evitando che tutto passi per la presidenza e che ogni problema sia risolto in prima persona dal Ds.
Alcuni staff di direzione assolvono bene a questo compito, riuscendo ad avere buone relazioni con tutti i docenti della scuola, coadiuvando, cosi come disposto dalla legge, il lavoro della dirigenza scolastica.
A volte invece capita, come ci viene testimoniato da alcuni nostri lettori, che i collaboratori del Dirigente scolastico, piuttosto che fare un’opera di filtro nelle relazioni tra Preside e docenti, creano gruppi di potere per la gestione e l’amministrazione della scuola. In tal caso le relazioni tra staff di direzione, costituito gerarchicamente, e docenti risultano conflittuali o addirittura molto tesi. In buona sostanza stiamo parlando dei famosi “cerchi magici” che esistono in alcune scuole, che andrebbero ad escludere i docenti poco allineati o anche definiti “contrastivi”.
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