I lettori ci scrivono

Le cattedre orarie esterne sono giuridicamente legittime?

Perché esistono le cattedre orarie esterne tra 2 o 3 scuole?

Perché un docente deve essere costretto a condizioni di lavoro enormemente più disagiate rispetto ai colleghi in cattedra interna?

Perché un docente deve essere costretto a lavorare parecchie ore in più per gli spostamenti, per la lettura delle circolari, dei regolamenti, dei POF, dei Piani di sicurezza, delle comunicazioni, Registri elettronici, Mail, tutto in numero doppio o triplo rispetto agli altri?

Perché i costi di tutti gli spostamenti sono a carico del docente?

Perché vengono formate cattedre del tutto prive di criteri di vicinanza costringendo i docenti a spostamenti quotidiani tra 2 o 3 sedi anche in diversi comuni o zone della città?

Perché le scuole di completamento vengono cambiate ogni anno con enormi disagi per docenti e alunni che devono ri-ambientarsi di anno in anno, in totale spregio della tanto sbandierata “continuità didattica” (la stessa che ci impedisce di trasferirci prima di 3 anni)?

Perché invece di aggregare le ore residue di diverse scuole, non si utilizzano queste ore nella propria scuola per coprire tutte le ore dei colleghi assenti risolvendo al contempo l’enorme problema di dividere gli alunni per le classi o farli uscire anticipatamente?

La risposta è molto semplice e tristemente motivata dall’unico metro con cui vengono prese le decisioni politiche: ridurre al minimo i costi dell’istruzione, evitando di reclutare nuovi insegnanti e spremendo al massimo quelli già in ruolo.

In pratica per lo stesso motivo per cui si riempiono le classi con più alunni possibile, in modo da formare sempre meno classi e aver minor fabbisogno di docenti.

E’ davvero possibile accettare così passivamente quest’ennesima anomalìa dettata solo dal Dio Denaro (nel solito silenzio-assenso dei Sindacati)?

Grazie a chi vorrà esprimersi

Alessandro Riolo

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