Appare strano e incomprensibile leggere su Tecnica della Scuola “basta riforme, alla scuola servono soldi”, affermazioni pronunciate da Luigi Di Maio, ministro e vice-premier del governo in carica già da otto mesi, e con reiterate assicurazioni di voler durare altri quatto anni.
Nessun consuntivo parziale del quasi primo anno al governo, ma ancora proclami di buoni propositi e intenzioni per il futuro, per di più in termini vaghi, non quantificati e senza scadenze temporali.
Il governo è nato e si regge – sia pure con scossoni – su un “Contratto per il governo del cambiamento” (30 punti, 58 pag., 18.5.2018) che include sì la Scuola (punto 22, pag. 40) ma in termini generici e fumosi (più una dichiarazione di intenti che un vero programma).
Ecco per dare fondamento e serietà alla parole di Di Maio, questo documento deve essere rivisto, revisionato, integrato, quantificato in risorse e tempi, trasformato cioè in un vero programma; e ciò va fatto subito, in tempi molto brevi, prima delle Elezioni Europee.
Altrimenti proseguirà la frana della credibilità di questo governo 5Stelle-Lega.
Vincenzo Pascuzzi
I docenti, soprattutto coloro che insegnano nella scuola secondaria di secondo grado, sono frustrati perché…
Si è svolto lo scorso 20 novembre al Ministero dell'Istruzione e del Merito l’incontro di…
In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Ministro dell’Istruzione…
Continuano in modo frenetico gli incontri tra organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL 2019/2021 e i…
L'insegnante di sostegno che è stata aggredita da una schiera di trenta genitori inferociti è…
“Nella Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, il mio pensiero commosso va alle vittime…