“Nelle 20 grandi città al voto sono stati eletti solo sindaci uomini perché c’era una minore presenza di candidate donne e non sempre le donne si sono dimostrate all’altezza del ruolo che dovevano svolgere, penso al caso di Roma”. Hanno creato reazioni vibranti le parole, pronunciate a Radio Capital, dalla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti.
La ministra di Italia Viva ha poi sottolineato che “la politica oggi non cerca e non mette in campo competenze femminili che nel Paese in realtà ci sono, e per questo sono convinta che nelle istituzioni la parità di genere deve essere scelta come strutturale. Il mio partito lo fa. C’è bisogno di talento femminile”, ha quindi concluso la renziana.
Immediata è stata l’alzata di scudi del movimento grillino, in difesa della ormai ex sindaca capitolina Virginia Raggi.
Secondo la deputata M5s ed ex ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina quello della “ministra Bonetti è un pessimo esempio di pregiudizio sessista. Dire che ‘non sempre le donne si sono dimostrate all’altezza del ruolo’ significa credere che la presunta inadeguatezza abbia a che fare con l’appartenenza al genere. Femminile, ovviamente”.
Secondo l’ex numero uno del dicastero dell’Istruzione, la ministra Bonetti “non crede che uomini e donne debbano avere le stesse opportunità. Perché le donne non sono abbastanza capaci. Non so se ridere o piangere ma so che Bonetti deve chiedere scusa a Virginia Raggi e a tutte le donne. E spiegarci come intenda lei essere all’altezza dell’incarico che le è stato affidato”, ha concluso Azzolina.
Nella giornata, hanno voluto replicare a Bonetti anche le parlamentari e i parlamentari del Movimento 5 Stelle del gruppo Pari Opportunità.
“Le parole della ministra Elena Bonetti sono gravissime – si legge in una nota pentastellata – soprattutto perché a pronunciarle è la ministra per le Pari Opportunità”.
Per i grillini sono “inaccettabili simili dichiarazioni, e ricordiamo alla ministra di Italia Viva che non solo Virginia Raggi ha dimostrato di avere competenze e carattere, ma soprattutto che essere all’altezza di un ruolo non è una questione di genere, perché ci sono stati molti uomini nella storia che non si sono dimostrati all’altezza del ruolo ricoperto”.
“Cara ministra – continuano -, le donne non affrontano un banco di prova in quanto tali, perché devono essere giudicate sulla base delle loro competenze, ed è su questo punto che si fonda la vera parità di genere”.
“Con queste parole la ministra Bonetti ha riportato la questione di genere, la parità e la lotta alle discriminazioni sulle donne indietro di decenni. Per questo chiediamo immediatamente una sua rettifica e le scuse a Virginia Raggi e a tutte le donne“, hanno concluso i deputati del M5s. Scuse che finora non sono però arrivate.
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