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Le false promesse sulla scuola del demagogo renzianizzato Di Maio

Anche Di Maio e il suo precario Movimento 5 Stelle ormai renzianizzatosi fino al midollo si è modificato geneticamente diventando di fatto una costola del Pd. Di Maio e i suoi  pentastellati, hanno solo sparato castronerie divertenti in questo anno di legislatura, soprattutto per quanto riguarda la scuola pubblica.

Come il Pd renziano anche Di Maio, novello democristiano culturalmente mediocre e  intellettualmente allineato al mainstream falso e ipocrita dell’establishment  europeo dei poteri forti,come i suoi demagoghi politicanti predecessori, ha preso in giro i docenti italiani millantando una riforma della scuola che non si è vista, asserendo che avrebbe abolito molte incipriate e insensate corbellerie della nefasta e abominevole riforma della scuola di Renzi e la necessità di garantire ai docenti  finalmente lauti aumenti di stipendio, equiparandoli alla media europea.

Bene, tutto questo non solo non si è realizzato ma il mediocre Di Maio, affetto da renzinite cronica, ha completamente disatteso in modo vergognoso le speranze del mondo della scuola pubblica, voltando  cinicamente   le spalle ai docenti di ogni ordine e grado, trattandoli con disprezzo e arroganza proprio come il suo mentore e predecessore in tempi non lontani.

È chiaro a tutti che la politica italiana è serva dei poteri forti e anche il movimento 5stelle (come il Pd prima) fa solo finta di contrastarli ma in realtà si nutre di essi. Di Maio e i suoi mediocri compagni pentastellati di ministri e sottosegretari da avanspettacolo, sono stati abili almeno all’inizio della loro fortunata e immeritata carriera politica, a imbonire il popolo disperato, ma purtroppo una volta al governo, hanno mostrato solo incoerenze e incapacità.

Ci eravamo illusi che avrebbero condotto una sana battaglia contro le diseguaglianze e le ingiustizie sociali di questo paese, purtroppo nulla di tutto questo si è avverato.

La scuola pubblica langue,le riforme scriteriate renziane restano, le classi pollaio sempre più pollaio, la scuola statale sempre meno statale, un liberismo pericoloso mina le fondamenta costituzionali e morali della nostra scuola pubblica grazie a una classe politica mediocre e pericolosa.

Ma la cosa più indegna poi sono gli stipendi da fame e umilianti che percepiscono i docenti italiani, stipendi che diventano sempre più magri grazie anche all’inasprimento delle aliquote irpef regionali e comunali. E in tutto questo Di Maio tace.

Questo governo avrebbe dovuto incidere profondamente tra l’altro, su quella che è l’ingiustizia più odiosa, per i dipendenti pubblici e privati ossia le aliquote irpef, rimodulandone gli scaglioni oltre le aliquote comunali e regionali che aumentano in maniera esponenziale facendo assottigliare ancor più i magri stipendi. Nulla Di Maio come  Ministro del lavoro, ha fatto per tagliare il cuneo fiscale.

Aumenta tutto in italia, gli stipendi dei parlamentari, dei consiglieri regionali, dei pensionati d’oro, prebende a destra e prebende a sinistra, ma quando si tratta di tagliare allora i docenti e i  poveri pensionati comuni sono i primi  a subire questo indegno oltraggio.

Parlano i fatti in politica e possiamo serenamente mettere una bella e sonora insufficienza piena a Di Maio, ai suoi mediocri sottosegretari e al governo tutto per manifesta incapacità e sudditanza verso i poteri forti.

Ormai siamo disincantati, delusi, abbiamo capito che la politica è solo un gioco di potere e di interessi di lobby e caste di privilegiati, purtroppo dei bisogni reali del popolo e dei diritti sociali dei cittadini a nessuno frega un fico secco.

Ormai contano, ma solo in modo surrettizio e strumentale per Di Maio e soci, solo i diritti civili: lo ius soli, le unioni per i gay, i transgender, la politica spregiudicata in modo scorretto usa altre strategie per creare solo caos sociale e per distrarre la gente dai veri problemi, basti pensare  alla disoccupazione in costante crescita, alla sanità pubblica che langue e funziona male, alla scuola statale e  alla Università statale coi loro problemi atavici mai risolti.

Nella politica non vi è più traccia di quella tensione morale ed etica, necessaria per risolvere i problemi dei cittadini, ecco caro Di Maio   renzianizzato, si può dire che da oggi è iniziata  la tua e la vostra (dei 5stelle) fine politica. Ci vedremo alle urne.

Michele Orabona

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