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Le famiglie italiane mettono mano al portafogli per salvare l’anno scolastico ai figli

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Le famiglie italiane per evitare bocciature ai propri figli mettono mano al portafogli, spendendo intorno ai 600 euro per salvare l’anno scolastico.

Un settore variegato, con molte variabili a determinare i prezzi delle lezioni: area geografica, materia da «recuperare», fama di chi insegna, necessità di chi ha bisogno di sostegno. A tal proposito sul sito web dell’Ansa si scrive: “Le ripetizioni hanno un prezzo variabile a seconda della materia (greco è la più cara), di chi le dà (in ordine di prezzo: docente, laureato, studente) e di chi le riceve (universitario, superiori, medie).

Il ‘record’, ovviamente, spetta ai docenti universitari che danno lezioni private ad uno studente universitario, mentre il prezzo più abbordabile è quello di uno studente di liceo che dà ripetizioni ad un ragazzo delle medie (scuola secondaria di primo grado). In media, comunque, il costo orario è pari a 25 euro e le ore di lezione privata necessarie per recuperare le lacune di uno studente sono solitamente 25 (di qui il costo medio finale), anche se può arrivare, per chi è particolarmente indietro, a 40 ore complessive.

Considerato che in media si fanno 2 ore di ripetizioni a settimana, si tratta di un esborso mensile pari a 200 euro, ma la cifra sale a settembre, quando le ore di lezione si intensificano. Con 4 ore a settimana, si tratta di 400 euro al mese”.