È ufficiale: a giugno 2021 aprirà a Copenaghen il museo dedicato ad Hans Christian Andersen, che nella sua città natale, Odense, dove nacque nel 1805, vedrà celebrate le sue fiabe e la sua vita. La cultura non si ferma dunque nemmeno di fronte al virus e la Danimarca si appresta a dare al celebre scrittore la visibilità con un museo che valorizzerà il favolista, considerato patrimonio nazionale. Il nuovo museo sarà situato vicino alla casa dove Andersen trascorse l’infanzia, in un’area urbana che di recente è stata sottoposta a riqualificazione, con lo scopo di ridurre il traffico automobilistico e rivitalizzare il centro storico e in particolare è stata pedonalizzata un’area di oltre 9.000 metri quadrati. L’idea del progetto architettonico ha trovato la sua ispirazione nella favola di Andersen, L’acciarino magico: si entra in un piccolo mondo, che si espande improvvisamente e si trasforma in un universo e allora sarà come entrare in un libro dello scrittore, con quella che si prospetta essere un’esperienza immersiva senza eguali.
Il Progetto di ristrutturazione, dell’architetto giapponese Kengo Kuma, che ha anche firmato la realizzazione dello stadio olimpico di Tokyo, è innovativo e coniuga cultura, architettura sostenibile e natura. Infatti, il nuovo museo sorgerà su una superficie di 5.600 metri quadrati, di cui due terzi sono sotto il livello del suolo, riducendo la cementificazione rendendo disponibile il resto dello spazio per la creazione di un grande parco urbano.
Il museo Andersen sarà caratterizzato, all’esterno, da una serie di strutture cilindriche dalle facciate in vetro protette da reticolati in legno; i tetti saranno leggermente concavi e ospiteranno giardini pensili e aree verdi che si sommeranno a quelle del parco circostante. Per quanto riguarda l’interno, vi saranno strette colonne in legno che ricordano i tronchi degli alberi che vogliono suggerire l’idea di una foresta, in dialogo con l’ambiente naturale esterno visibile attraverso le vetrate, e rievocare i luoghi magici e misteriosi che hanno ispirato Andersen. Lo scrittore, nato in una famiglia umile, nella cittadina rurale di Odense, assorbì dal padre, amante delle passeggiate nei boschi, l’amore per la natura, che diventò poi lo sfondo anche metaforico, per molte delle sue celebri fiabe. I bambini e tutti i visitatori troveranno all’interno del museo l’area interattiva Tinderbox sul tema delle favole e potranno partecipare ad eventi e workshop pensati proprio per i più piccoli.
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