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Le ferie non fruite vengono pagate? In alcuni casi è possibile. Facciamo chiarezza

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Il recente CCNL 2019/2021, sottoscritto il 18 gennaio scorso, ha apportato alcune modifiche in tema di ferie non godute.

In particolare, viene abrogato l’art. 13, comma 15 del CCNL 29/11/2007 che così prevedeva:

15. All’atto della cessazione dal rapporto di lavoro, qualora le ferie spettanti a tale data non siano state fruite, si procede al pagamento sostitutivo delle stesse, sia per il personale a tempo determinato che indeterminato.

Tale articolo è così sostituito nel nuovo Contratto Istruzione e Ricerca:

15. Le ferie maturate e non godute per esigenze di servizio sono monetizzabili solo all’atto della cessazione del rapporto di lavoro, nei limiti delle vigenti norme di legge e delle relative disposizioni applicative.

Questo articolo abroga anche l’art. 41 del CCNL 19/04/2018.

Quando è possibile la monetizzazione?

Con dichiarazione congiunta n. 2 il CCNL prevede che all’atto della cessazione del servizio le ferie non fruite sono monetizzabili solo nei casi in cui l’impossibilità di fruire delle ferie non sia imputabile o riconducibile al dipendente come le ipotesi di:

  • decesso
  • malattia
  • infortunio
  • risoluzione del rapporto di lavoro per inidoneità fisica permanente e assoluta,
  • congedo obbligatorio per maternità o paternità.