Il 10 febbraio di ogni anno, a partire dal 2005, si celebra il Giorno del ricordo, cerimonia di commemorazione delle stragi e del successivo esodo degli italiani di Istria e Dalmazia
Con i massacri delle Foibe si fa riferimento alle migliaia di italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia di Tito verso la fine della Seconda guerra mondiale, anche se solo una minima parte delle vittime vi fu occultata, perchè la maggior parte perse la vita nelle prigioni o nei campi di concentramento iugoslavi, o nelle marce di trasferimento.
La prima ondata di violenze seguì l’8 marzo 1943 e lo sfaldamento delle forze armate italiane seguite al crollo del regime mussoliniano e la costituzione di tribunali da parte dei Comitati popolari di liberazione di Tito, che emisero centinaia di condanne a morte.
L’intenzione era quella di vendicarsi dei fascisti accusati di aver amministrato quei territori nell’intervallo tra le due guerre, con durezza e imponendo una italianizzazione forzata. Ma le vittime non furono solo gerarchi fascisti, ci furono semplici personaggi in vista della comunità italiana.
Gettati nelle foibe o nelle miniere di bauxite, i condannati venivano legati l’un l’altro, quindi si apriva il fuoco contro i primi della catena, che, precipitando, trascinavano con sé gli altri costretti a sopravvivere per giorni nei fondali delle foibe.
La seconda fase partì nel 1945 quando gli jugoslavi, occupata la Venezia Giulia, passarono per le armi centinaia di militari della Repubblica sociale italiana e migliaia di altri furono avviati verso i campi di prigionia. Stessa sorte subirono, per affermare il potere jugoslavo, i combattenti delle formazioni partigiane italiane e con l’obiettivo di eliminare i possibili oppositori politici del Partito Comunista di Jugoslavia di Tito.
Al massacro delle foibe seguì l’esodo forzato di oltre il 90% dei cittadini di etnia e di lingua italiana in Istria e nel Quarnaro. Si stima che l’esodo giuliano-dalmata abbia interessato un numero compreso tra i 250 000 e i 350 000 italiani.
Le dimensioni del fenomeno Foibe hanno da sempre rappresentato un argomento molto complesso, mentre solo recentemente si starebbe tendando una ricostruzione storica oggettiva e su documenti.
Il dramma delle Foibe si concluse con la firma del trattato di pace di Parigi il 10 febbraio 1947.
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