Categorie: Politica scolastica

Le frustrazioni del prof “potenziato”

Nella la cosiddetta #Buonascuola sono spuntati i cosiddetti docenti da inserire nel cosiddetto organico potenziato. Sarebbero costoro nuovi insegnanti aggiunti al personale ordinario per incrementare l’offerta formativa, secondo le necessità degli istituti.

In realtà, commenta Il Corriere della Sera, questi docenti, o almeno gran parte di essi, servono a coprire i buchi negli orari delle classi, girando per la scuola e sostituendo i colleghi assenti al mattino. E ciò, come è comprensibile, ha creato proteste ma il vero problema è che, sin dal loro arrivo, i nuovi prof sono stati utilizzati per coprire le assenze, in alcuni casi hanno un orario flessibile (c’è qualcuno che protesta perché costretto ad essere “reperibile” ogni giorno ad ogni ora) e talvolta sono abilitati per una materia che nella scuola in cui prestano servizio non esiste nemmeno.

  

LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.

{loadposition bonus}

 

I docenti “potenziati”, secondo Il Corriere, sarebbero in realtà prof  alquanto frustrati: non hanno una cattedra, non possono creare legami con le classi perché, se devono fare supplenze orarie, sono di passaggio; presentano progetti, armati della più buona volontà, con poche speranze di vederli realizzati dato che, a pochi mesi dalla fine delle lezioni, è difficile pianificare qualcosa di serio e durevole. Pochi hanno qualche chance di rimanere nella scuola cui sono stati provvisoriamente destinati: la maggior parte dovrà partecipare alla mobilità su base interprovinciale, rischiando di allontanarsi dalla propria città, costretti al pendolarismo per i prossimi tre anni.

In sala insegnanti smanettano sullo smartphone o il tablet, oppure leggono svogliatamente il quotidiano al bar, davanti a uno dei tanti caffè bevuti durante la mattinata vuota. Ma, a ben vedere, non hanno lezioni da preparare né compiti da correggere. Se la mattinata rischia di essere lunga e vuota, il loro pomeriggio può essere libero da impegni professionali e denso di attività extra precluse ai docenti titolari per mancanza di tempo. Inoltre, senza una cattedra, non hanno obblighi di presenziare a scrutini e consigli di classe.

Insomma, come ogni medaglia anche questa ha il suo rovescio: la “croce” di dover sopportare il nulla, con uno stipendio sicuro a fine mese, può essere compensata da una “testa” libera da pensieri che da soli, a volte, rendono la vita di un insegnante un po’ più difficile.

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Schede didattiche matematica scuola primaria, come costruirle? Il webinar per i docenti

Creare schede didattiche per matematica nella scuola primaria richiede chiarezza e varietà. Usare immagini e…

24/11/2024

Black Friday 2024, sconti sui corsi della Tecnica della Scuola: ecco quando finiscono

Come abbiamo scritto, è tornato il Black Friday, l'occasione più propizia dell'anno per approfittare di…

24/11/2024

Adhd, come si diagnostica? Come creare strategie didattiche ad hoc e favorire l’inclusione? Ecco gli spunti per docenti

L'Adhd si diagnostica tramite una valutazione clinica da specialisti, considerando sintomi come disattenzione e iperattività.…

24/11/2024

eCampus 30 Cfu, quali requisiti di accesso? Iscriviti per prendere un’altra abilitazione o cambiare classe di concorso

I percorsi abilitanti da 30 CFU, molto attesi da tanti docenti di ruolo che aspirano a…

24/11/2024

Certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale: quanto costa e come conseguirla con Eipass

Nel nuovo contratto scuola, firmato lo scorso 18 gennaio, al comma 10 dell'articolo 59 c'è…

24/11/2024

Concorso dirigenti scolastici, presto la prova orale: il corso di preparazione

Come abbiamo scritto, la prova scritta del concorso ordinario per dirigenti scolastici si è svolta…

24/11/2024