Tra le figure professionali, rilevante incidenza nella scuola hanno le funzioni strumentali al PTOF, docenti di riferimento per aree specifiche di intervento ritenute strategiche per il miglioramento dell’offerta formativa. Nel mese di settembre, in una delle prime sedute, il Collegio dei Docenti individua, tra le risorse professionali presenti al suo interno, le figure idonee a svolgere questo incarico per perseguire i risultati attesi nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
Le funzioni strumentali vengono individuate dal Collegio dei docenti, secondo quanto disposto, prima, dal d.lgs. 297/94 , art.7 (il collegio dei docenti ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico del circolo o dell’istituto), dopo, dai Contratti Collettivi Nazionali scuola del 1999, del 2002-2005, dall’art.33 del CCNL scuola 2006/2009, nel quale testualmente viene indicato che per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia, la risorsa fondamentale è costituita dal patrimonio professionale dei docenti, da valorizzare per la realizzazione e la gestione del piano dell’offerta formativa dell’istituto e per la realizzazione di progetti formativi d’intesa con enti ed istituzioni esterni alla scuola.
Confermano tutto quanto disposto dai Contratti precedenti sia la legge 107/2015, che non ha mai abrogato le prerogative del collegio dei docenti per tutto ciò che riguarda il funzionamento didattico, sia il CCNL scuola 2016- 2018.
E’ il collegio dei docenti, quindi, che con delibera identifica i docenti che assumeranno l’incarico di funzione strumentale, in sintonia con i risultati che la scuola intende raggiungere con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, i criteri di attribuzione, il numero e i destinatari.
I docenti che ricoprono questo incarico non possono avere esoneri totali dall’insegnamento e le attività devono essere svolte in orario extrascolastico o in ore libere da impegni di servizio. Pertanto il lavoro della funzione strumentale va considerato eccedente l’orario di servizio e può prevedere tempi flessibili non quantizzabili in un numero preciso di ore.
I criteri di attribuzione dell’incarico da parte del collegio dei docenti, in riferimento alle aree specifiche di intervento, e l’assegnazione dell’incarico da parte del dirigente, sono fondati su competenze specifiche che alcuni docenti hanno dimostrato di possedere per esperienze pregresse valutate positivamente nell’area per la quale concorrono o per competenze specifiche attestate nel loro curriculum professionale.
La proposta, anche sintetica, purché chiara, di quello che essi intendono realizzare nel corso dell’anno scolastico e del triennio, è necessaria allo scopo di porsi effettivamente come risorsa concreta per la scuola a livello progettuale e organizzativo e di migliorare gli aspetti di criticità individuati nel Rapporto di Autovalutazione (RAV) e posti come priorità nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
Qualche esempio di area specifica di intervento.
Area gestionale e organizzativa(revisione, aggiornamento Piano Triennale Offerta Formativa, Piano di Miglioramento, coordinamento progetti, collaborazione con la dirigenza per monitoraggio attività, rendicontazione del lavoro svolto nel corso dell’anno scolastico, etc.)
Area potenziamento e valorizzazione competenze studenti( accoglienza, orientamento, sportello didattico, percorsi di eccellenza, monitoraggio dispersione scolastica, etc.)
Area Rapporti con Enti e Istituzioni esterni alla scuola( progetti in rete con altre scuole, gemellaggi, partenariati per PCTO, viaggi studio e di istruzione, visite guidate, stage, etc.)
Area Formazione docenti e A.T.A. (organizzazione corsi di formazione, accoglienza nuovi docenti, seminari, conferenze, tirocinio, coordinamento procedura anno di prova dei docenti neoimmessi in ruolo, etc.)
Area Informatica, nuove tecnologie e sito web (Piattaforma, Registro elettronico, Sito, Rete, Laboratorio digitale, Didattica Digitale, aula virtuale, blog, etc.)
I compensi per il lavoro svolto e la contrattazione
Le funzioni strumentali, dopo la delibera del collegio dei docenti ricevono regolare nomina dal dirigente scolastico con la quale vengono definiti i compiti da svolgere e i risultati da raggiungere nell’arco dei tre anni in riferimento all’area di intervento e al Piano Triennale dell’offerta Formativa.
Per i compensi, stabiliti in sede di contrattazione integrativa d’istituto con la RSU, le istituzioni scolastiche annualmente si avvalgono del Fondo Unico per il miglioramento dell’offerta formativa. Il compenso aggiuntivo per ciascuna funzione strumentale va quantificato in sede di contrattazione sulla base delle risorse complessive assegnate per questi incarichi, del numero delle funzioni attivate dal Collegio dei docenti e dell’impegno richiesto per ciascuna di queste funzioni.
A conclusione di ogni anno scolastico, durante l’ultimo collegio dei docenti, il dirigente scolastico procede alla verifica di tutte le iniziative e attività finalizzate al raggiungimento dei risultati parziali previsti nel Piano di miglioramento annuale, all’interno del Piano Triennale dell’Offerta Formativa.
La rendicontazione serve a rendere pubblici i risultati raggiunti, attraverso indicatori e dati comparabili, allo scopo di dare trasparenza al lavoro svolto durante l’anno scolastico e a motivare tutto il personale docente e non docente al miglioramento dell’offerta formativa e a una sempre maggiore efficienza del servizio.
I docenti che hanno ricoperto incarichi presentano apposita relazione sulle attività svolte, sui risultati concretamente ottenuti, sulle difficoltà eventualmente incontrate, ma anche sugli ostacoli, qualora si siano presentati, che non hanno consentito di raggiungere pienamente i risultati previsti.
Ciò per consentire al collegio di verificare la coerenza tra i compiti assegnati e l’attività svolta.
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