Sono un insegnante vincitrice di concorso pubblico inserita nelle GAE infanzia dal 2000 che aspetta il ruolo da ben 18 anni. Oggi l’attenzione dei media,dei politici e dei sindacati è rivolta solamente ai diplomati magistrali che hanno perso la cattedra,ai vincitori dell’ultimo concorso e ai laureati in scienze della formazione;capisco bene che anche loro hanno diritto a far valere le loro ragioni ma non tollero in alcun modo che gli insegnanti delle GAE infanzia vengano accantonate o meglio ancora dimenticate da tutti. Negli ultimi anni si è attuata una politica contro questa categoria di insegnanti (in particolar modo verso chi ancora lavora con le supplenze brevi soprattutto al sud) e a tale proposito voglio citare alcuni provvedimenti catastrofici.
Inizio con il citare il regolamento delle supplenze a TD dalle graduatorie d’istituto con particolare riferimento al ridottissimo numero delle sedi scolastiche che possono essere scelte dagli insegnanti precari delle GAE infanzia(si è posto un limite di 7 istituzioni scolastiche con la sola scelta di 2circoli didattici)mentre tutti gli altri colleghi delle scuole secondarie hanno a disposizione 20 istituzioni scolastiche. Questo provvedimento è nato in seguito alle lamentele dei dirigenti scolastici che faticavano a trovare le supplenti e andavano incontro a eccessive spese telefoniche;fortunatamente oggi per reperire il personale docente-supplente esiste il SIDI che permette di visualizzare lo stato occupazionale di un insegnante e di fa risparmiare tempo e denaro alle segretarie scolastiche quindi perché non allargare il beneficio di più scuole ai supplenti della suola dell’infanzia come un tempo?
Con l’art. 1, comma 333, della Legge 23 dicembre 2014 si è introdotto il divieto di conferire supplenze al personale docente per il primo giorno di assenza del titolare,questo è un provvedimento assurdo perché va a discapito della didattica in quanto i bambini devono essere divisi in altre classi e poi se un supplente perde un giorno lavorativo(di supplenza) non gli sarà riconosciuto il sabato e la domenica quindi perde ben 3 giorni lavorativi.(Lo stato deve risparmiare con il lavoro del precario?)
Il governo Renzi ha effettuato il potenziamento di tutti gli ordini e gradi della scuola tranne quello della scuola dell’infanzia, ci ha illuso con il progetto 0-6 (che tra l’altro riguarda gli educatori) ed ha introdotto il comma 131 dell’art. 1 della legge 107/2015, secondo il quale, dal 1° settembre 2016, i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati con il personale docente presso le istituzioni scolastiche e educative statali per la copertura di posti vacanti e disponibili non possono superare la durata complessiva di 36 mesi, anche non continuativi,questo significa che cari colleghi dell’infanzia saremo licenziati.
Mi chiedo perché tanto accanimento verso noi “supplenti”?Chi come me è nelle GAE ha studiato,ha conseguito una laurea,ha partecipato a corsi di aggiornamento,ha conseguito master , ha superato un concorso pubblico,ha maturato tanta esperienza dal punto di vista didattico –professionale e crede fermamente nel ruolo della scuola dell’infanzia. Probabilmente 18 anni di precariato,di sacrifici di studi non valgono niente per i nostri politici che continuano ad accanirsi contro di noi, ad ignorarci e a non essere in grado di stabilizzarci. Cari colleghi spero fermamente che il prossimo ministro dell’istruzione focalizzi la sua attenzione sul precariato della scuola dell’infanzia e che riporti in ciascuno di noi la voglia di continuare a crederci.
Giusy Mattina