Le GAE, l’emendamento “rapina” Puglisi e le dichiarazioni di Maria Coscia

Con l’emendamento Puglisi sulle assegnazioni provvisorie, l’assassinio nei confronti dei “residuali” nelle GAE è quasi compiuto. Un omicidio vigliacco, traditore, cinico e addirittura dilettantesco.

Vigliacco, traditore e cinico perché una Legge è Legge, e tale deve rimanere, soprattutto quando si devono compiere scelte importanti per la propria vita professionale e non. La Legge 107/2015 emanata in modo cristallino indicava ai docenti precari delle GM e delle GAE entro il 14 agosto scorso due soluzioni perentorie:

– la prima, accettare la proposta per il ruolo scegliendo 100 province ed essere destinati in una tra quelle indicate, altrimenti si veniva depennati;

– l’altra, non accettare la suddetta proposta e avviarsi verso l’ ordalia delle Gae aspettando il fatidico turno per il ruolo.

Decisioni nelle quali operava per entrambi le parti un durissimo aut-aut, e non a caso si era ben premurato chiarezza e obbligatorietà.

Ma al di là della realizzazione di questa drammatica scelta e dei reali costi sull’efficacia, questa legge presentava diversi difetti ab origine lungo i quali si possono scrivere trattati, e che in questa sede prendo soltanto quello che ritengo il più grave o indicativo al riguardo, e che ha gettato le premesse di un’ingiustizia incredibile: l’inserimento di migliaia di docenti senza abilitazione, non vincitori di concorso e senza mai aver insegnato (vale a dire il record di assunzioni illegali nella Scuola).

In nome della originaria linea meritocratica professata inizialmente dal Governo Renzi, costoro graziati dal potere taumaturgico della Puglisi & co. non solo sono atterrati saldamente sul pianeta ruolo, ma potrebbero godere di una Sanatoria – ad opera del nuovo emendamento in dirittura d’arrivo -, sotto la quale lavorerebbero addirittura sotto casa, a petto di docenti abilitatisi, che insegnano da decenni nonché vincitori di concorso. Se pensare male è peccato, spesso però non si sbaglia, così mi/ci viene da rivolgere una domanda diretta alle signore Puglisi e Coscia: chi vogliamo favorire con questo emendamento?

Forse chi è in grazia di un nume politico e/o economico- lobbistico ? Se fosse così, ci auguriamo almeno che vi rendiate conto che state calpestando cinicamente le nostre vite, col rischio di farci morire di fame, senza contare che potrebbero esserci scelte estreme. E tutto ciò con il silenzio colpevole, assordante e omertoso dei sindacati.

Va per altro sottolineato bene, che non state rispettando le regole che avete, tra l’altro, scritto voi stessi, e per le quali siamo stati costretti a scegliere a nostro malgrado.

Ad ogni modo qui preme ricordare, che la legge 107 per chi è dovuto rimanere in Gae, si sta rivelando sempre più una legge killer, persecutoria e di carattere “fascistissima”, una legge completamente rovesciata dalle palesi indicazioni iniziali, quelle stesse che oggi recano in occhiello, nientemeno la possibilità sui posti di potenziamento, di completare i singoli spezzoni abbinandoli alla stessa classe di concorso! Sta apparendo con maggior nettezza il sinistro desiderio di volerci buttare in un fosso.

Signore Puglisi e Coscia, anche se la politica è riuscita a instupidire le ultime due generazioni, credete che siano tutti cretini quelli rimasti nelle GAE? Con una legge così, a misura “sotto casa”, smontata Illegalmente pezzo per pezzo a seconda delle convenienze, tutti avremmo posto la firma su Istanze Online!

Desta invece del disarmante la scarsa cognizione e la faciloneria della signora Coscia, di cui apprezziamo molto il suo arieggiare nei social per Gianni Rodari, sull’argomento SSIS, che urtano con l’intelligenza di chi le ha frequentate.

Perlomeno, abbia la compiacenza di andare a informarsi bene sulle ex SSIS (lei è pagata profumatamente da tutti/e i/le cittadini/e italiani/e), legga meglio cosa scrisse, a titolo esemplificativo, Giorgio Israel in merito, e studi come queste, attraverso un iter normativo, affiorarono con tanto di valore concorsuale (che può tradurre non esclusivamente abilitante come per il TFA).

Oltre a ciò, emerge in lei uno strana e maligna misura di giustezza, se ritiene che l’emendamento “sopruso” Puglisi appiani le criticità dei neo immessi in ruolo, senza far però accenno a quelli rimasti per forza di cose nelle Gae, ai quali a causa di una scelta obbligata, si deve garantire tutto ciò che è stato messo per iscritto dalla Legge 107/2015.

Dall’urto di questo sbandamento, signora Maria Coscia delle due, l’ una, o fa finta di non capire, oppure è davvero impreparata (il che come collega e come deputata questo è preoccupante), perché in tutta franchezza non riusciamo a comprendere come lei non riesca a valutare il peso di tale abuso grave perpetrato a evidente danno delle nostre vite professionali, e il peso della memoria ancora viva, nell’ignorare come il suo Governo, e non di quelli passati, con grezzo dilettantismo abbia assunto chi non avesse alcun diritto.

Infine, signore Puglisi e Coscia, nel cogliere questo dato reale a favore di chi è entrato nelle fasi B e C (un indicatore certo e da controcanto è che non voteranno il vostro partito), che svela un estenuante contenzioso nel comparto docenziale, e al fatto deludente che il Governo ha molto probabilmente deciso di sputare sui nostri sudatissimi curricoli e di lasciar compiere la rapina, noi docenti delle GAE non ci adegueremo mai e poi mai a questo politicume da sfascio!

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