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Le GaE non si riaprono, contro-emendamento alla Camera. E alle superiori si “sgonfiano” le prove Invalsi

Come preventivato, salta l’emendamento LeU approvato al Senato il 3 agosto, prima della pausa estiva, attraverso il decreto “milleproroghe” che spalancava le porte delle GaE a tutti i docenti precari abilitati, quindi anche ai maestri con diploma magistrale.

Pollice verso delle commissioni Bilancio e Affari sociali

Alla Camera, il 6 settembre, uno dei dieci emendamenti dei relatori presentati al decreto dalle commissioni Bilancio e Affari sociali della Camera, riguarda infatti proprio il comma all’articolo 6, il quale riaprendo le graduatorie ad esaurimento stabiliva che i docenti che hanno conseguito l’abilitazione entro l’anno accademico 2017/2018 si sarebbero potuti inserirsi nella fascia aggiuntiva delle graduatorie ad esaurimento (GAE).

Tale facoltà sarebbe stata consentita, tra gli altri, anche ai docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002, ai laureati in Scienze della formazione primaria, ma anche agli Itp e ai docenti abilitati della secondaria.

Ora, di fatto, torna tutto come prima: con le graduatorie ad esaurimento che rimangono blindate. E i docenti abilitati costretti a passare di ruolo attraverso il canale dei concorsi, pubblici o riservati.

Disco rosso anche per le graduatorie dei docenti all’estero

Un altro emendamento presentato dalla maggioranza, sempre al “milleproroghe” ha cassato la possibilità per i docenti all’estero di utilizzare anche per il prossimo anno scolastico le graduatorie in vigore nell’anno scolastico corrente. Palazzo Madama aveva inserito la proroga, dietro istanza degli interessati, della durata del mandato nella stessa sede all’estero, fino a sei anni, dei professori già nominati per un secondo mandato quadriennale. Questa proroga viene eliminata dall’emendamento dei relatori.

Fassina (LeU): la retromarcia di M5S-Lega è inaccettabile

Le decisione ha determinato, immediata, la reazione stizzita di Stefano Fassina, deputato di LeU: “Su Diplomate e Diplomati Magistrali – ha detto – oggi in Commissione Bilancio alla Camera, i relatori della maggioranza M5S-Lega hanno presentato un emendamento soppressivo della norma inserita dal Gruppo LeU e approvata al Senato per evitare il licenziamento di quasi 7.000 insegnanti e la cancellazione dalle Graduatorie a Esaurimento con conseguente perdita di lavoro a tempo determinato di ulteriori 45.000 insegnanti”.

Secondo l’ex dem, “la retromarcia di M5S-Lega è inaccettabile, tanto più dopo le ripetute promesse fatte in campagna elettorale. La contrasteremo con tutti gli strumenti democratici possibili. L’emendamento di M5S e Lega soppressivo è irricevibile considerato anche che, il 29 Agosto scorso, il Consiglio di Stato ha rinviato alla Corte Costituzionale la norma che prevede per la scuola media la stessa modalità di assunzioni tramite concorso riservato prevista per le insegnanti magistrali. Fermatevi”.

Prove Invalsi, alle superiori non saranno requisito per la maturità

Come preannunciato dalla Tecnica della Scuola, un ulteriore emendamento della maggioranza – sempre depositato nelle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera – fa slittare al 2020 la norma varata l’anno scorso che stabiliva che le prove Invalsi in Italiano, Matematica e Inglese per gli studenti del quinto anno delle superiori fosse requisito di accesso all’esame di maturità.

Si supera, quindi, in questo modo la norma che stabiliva che la nuova prova nazionale predisposta dall’Invalsi costituisse sin dall’anno scolastico che sta per cominciare requisito di accesso all’esame di maturità.

Carta docente: recuperate le somme non spese nell’a.s. 2016/17

Tra gli emendamenti presentati, infine, ve ne è uno che riguarda le somme della Carta docente, per l’aggiornamento professionale degli insegnanti, introdotta dalla Buona Scuola: come anticipato dal nostro portale metà luglio, le somme relative all’anno scolastico 2016/17 non ancora utilizzate, potranno essere spese entro il 31 dicembre 2018.

In pratica, si sommeranno a quelle dell’anno successivo e dell’anno scolastico corrente: di fatto, così, un docente che non ha mai fruito del bonus annuale dell’aggiornamento, tra qualche settimana si ritroverà con “borsellino elettronico” di ben 1.500 euro, da spendere entro il prossimo 31 agosto.

Alessandro Giuliani

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