Le domande per il trasferimento di graduatoria, per l’aggiornamento del punteggio e per l’inclusione nelle graduatorie permanenti dovranno essere presentate al Centro per i servizi amministrativi del capoluogo di ciascuna provincia utilizzando gli appositi modelli entro il termine perentorio di 30 giorni a decorrere dal giorno di emanazione del decreto 17 aprile che è apparso sul sito internet del Miur il 18 aprile.
Sullo stesso sito è comparso in pari data un comunicato con il quale si informavano gli interessati che "il termine per la presentazione delle domande è fissato al 17 maggio 2003".
La procedura di pubblicazione del decreto sembra alquanto insolita.
In primo luogo l’avviso è stato pubblicato su internet e non sulla Gazzetta Ufficiale. La pubblicità di una disposizione così importante viene, dunque, affidata ad un mezzo informatico non in possesso di tutti gli aspiranti. Ci si affida, dunque, ad un "passaparola" e non all’ufficialità della G.U.
In secondo luogo, non solo il comunicato stampa viene pubblicato sul sito del Ministero alle ore 12.30 del Venerdì santo, ma si retrodata la scadenza. Infatti l’articolo 10 del decreto del direttore generale del 17 aprile 2003 dispone che le domande dovranno essere presentate entro il termine perentorio di 30 giorni a decorrere dal giorno di "emanazione" (17 aprile) e non della sua "pubblicazione" sul sito internet (18 aprile).
"Dies a quo non computatur in termino" cioè il giorno di pubblicazione non viene computato per calcolare la scadenza. A questo punto i conti sono fatti: se i 30 giorni fossero stati calcolati a decorrere dalla data di "pubblicazione", il termine sarebbe scaduto il 18 maggio che, essendo festivo, sarebbe stato differito al 19; computando dalla data di "emanazione" l’ultimo giorno utile per la presentazione delle domande sarà il 17 maggio.
Due giorni in meno, quindi, per gli aspiranti che tra Pasqua, "ponti" del 25 aprile e del 1° maggio devono fare i salti mortali per presentare le domande di nuovo inserimento, trasferimento e aggiornamento. Perché questo comportamento del Ministero in netto contrasto con procedure consolidate? Come mai non si è tenuto conto di tutti i giorni di vacanza tra l’emanazione del decreto e la data di scadenza?
Vorremmo proprio saperlo.
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