Prima erano 148mila, poi erano state ridotte a 120mila, poi solo per un attimo erano salite, come lo spread nel 2011, fino a 180 mila, poi ecco affiorare preoccupazioni, rivelazioni ed ammissioni, forse saranno 100 mila ma in due anni. Un caso di difficile soluzione, dove la confusione dei numeri regna sovrana.
Ma di che mortedovranno morire gli oltre 200mila precari che ogni anno garantiscono il funzionamento regolare delle scuole?
Con il disegno di legge presentato al Consiglio dei ministri del 12 marzo, ma che non ha ancora avviato il suo percorso alla Camera dei deputati, si è finalmente stabilito, in modo chiaro ed inequivoco, che le assunzioni per il prossimo anno scolastico saranno 100.701.
Ma tutto questo è fortemente vincolato ai tempi lenti, lentissimi, del Parlamento e del Senato, che forse non riusciranno a licenziare il disegno di legge sulla scuola, in tempo per le assunzioni. Allora quale potrebbe essere la soluzione a questo problema? Elementare Watson!
Le immissioni in ruolo effettive saranno solo 50mila. In buona sostanza si tratta del piano “B”, che al Miur hanno da tempo nel cassetto, per assumere i precari su i posti effettivamente vacanti in organico di diritto.
Si tratta di un semplice turnover, e non certo del mega piano di 150mila assunzioni di cui, noi, abbiamo sempre sostenuto la difficile sostenibilità in un anno solo. Le altre assunzioni potrebbero essere di carattere giuridico già dal prossimo anno, ma economico a partire dal primo settembre 2016. Il problema sembra quindi risolversi al ribasso, dopo che per mesi, non si è fatto altro che parlare di 150 mila assunzioni da fare tutte in un’unica soluzione e a partire dal settembre 2015.
Speriamo che nei prossimi giorni non riprenda il balletto dei numeri e si dica una parola definitiva su quello che sembra essere un vero e proprio tormentone.
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