Visto che il prof. Gennaro Capodanno insiste nell’attaccare i dirigenti scolastici, sono costretto a rispondergli.
L’impronta di un preside in una scuola, come giustamente rileva la giornalista Bianca de Fazio, si sente nel bene e nel male. Egli risponde dei risultati della sua gestione che è fatta di organizzazione e di coordinamento. Ma imputare, come fa il professore, ai soli dirigenti scolastici i risultati dell’apprendimento degli alunni che dipendono principalmente da fattori socio-culturali e non solo dall’ambiente scolastico, è ingeneroso e falso.
Proprio l’esempio che il prof. Capodanno fa dell’allenatore della squadra di calcio, mi dà il destro per confermare questa tesi.
L’allenatore risponde certamente dei risultati della squadra, ma i giocatori li sceglie lui. Il dirigente scolastico non può scegliere lui gli insegnanti; il tentativo della legge 107 di farglielo fare per i nuovi assunti è stato bocciato a furor di popolo.
E così, come ha spiegato bene il prof. Umberto Galimberti. il preside a questo punto si deve tenere sino alla pensione il docente che non sa fare lezione, a meno che non si trasferisca volontariamente.
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