Attualità

Le incredibili parole di un docente: “Segre non la sopporto, cerca solo pubblicità”. Poi le scuse

Incredibile quanto riportato dal quotidiano La Nazione

Un docente di una scuola media di Firenze ai propri alunni avrebbe pronunciato parole non proprio lusinghiere nei confronti di Liliana Segre: “Non la sopporto. E anche voi, ragazzi, non vi fate fregare da questi personaggi che cercano solo pubblicità”.

Il professore le ha pronunciate lunedì scorso, il 27 gennaio, nel giorno in cui si ricorda la liberazione da Auschwitz.

“Anche mio nonno è stato in un campo di concentramento – avrebbe proseguito la docente stando alle testimonianze dei ragazzi – ma non è certo andato in giro a dirlo a tutti”.

“E ora non andate a casa a dire ai vostri genitori che sono nazista e antisemita”, avrebbe anche aggiunto. Gli alunni hanno informato i genitori che poi, attraverso una chat di WhatsApp, hanno deciso di protestare con la dirigenza dell’istituto.
“Erano sconcertati – ha confessato una mamma – Perché è vero che sono molto giovani ma non sono affatto sprovveduti e sanno bene cos’è stato l’Olocausto e quante morti assurde ha provocato. Non è possibile che questa persona, tra l’altro non nuova a certe esternazioni, tiri fuori certe opinioni a scuola. Tra l’altro a quanto pare sembra che abbia anche tessuto le lodi di Mussolini”.
La docente, riferisce il quotidiano, avrebbe quindi chiesto scusa.

“Qualora fossero confermate dalle verifiche che stiamo compiendo tramite l’USR, sarebbero davvero inaccettabili le parole che avrebbe pronunciato un’insegnante di Firenze contro Liliana Segre, proprio nel Giorno della Memoria: ‘Liliana Segre non la sopporto. E anche voi, ragazzi, non vi fate fregare da questi personaggi che cercano solo pubblicità'”, afferma il vice ministro Anna Ascani.

Liliana Segre, 90 anni, sopravvissuta all’Olocausto e oggi sotto scorta, non va di sicuro in giro ‘alla ricerca di pubblicità’ ma svolge un compito, oserei dire una missione, affinché una tragedia simile non debba ripetersi mai più. Una lezione che gli studenti, seppur giovanissimi, hanno saputo cogliere con la loro sensibilità, e per questo li ringrazio. Spiace, invece, che potrebbe non averla colta questa insegnante a cui, in tal caso, suggerirei di ascoltare il discorso della senatrice Segre al Parlamento Europeo. Sono certa che, dopo, chiederebbe scusa a Liliana Segre e ai suoi allievi, e non pronuncerebbe più simili parole a scuola!”.

Andrea Carlino

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