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Le ingiurie (anche a scuola) non sono più un reato

Sparisce il reato di ingiuria ma restano ferme le responsabilità di carattere disciplinare per chi usa le offese.

In passato abbiamo raccontato di alcune sentenze che riguardano piccoli reati penali che sono accaduti all’interno delle scuole. Pensiamo alle ingiurie ricevute dai docenti da parte di qualche genitore esasperato, oppure le solite diatribe tra colleghi che avvengono in un Consiglio di classe , in un Collegio dei docenti  o addirittura nei corridoi delle scuole.
Ci viene da pensare anche ad alcune querele fatte da docenti nei confronti dei propri dirigenti scolastici. In buona sostanza a scuola, dove quotidianamente si realizzano tantissime relazioni tra persone, alunni-alunni, alunni-docenti, docenti-docenti, genitori-docenti, dirigenti scolastici- docenti, personale scolastico- docenti, personale scolastico-Dsga, personale scolastico- Ds e Dsga-Ds, si registrano tantissimi contenziosi e a volte anche qualche querela.
Ebbene finalmente è in arrivo la depenalizzazione di numerosi reati minori, che veramente sono spesso considerati reati ridicoli. Per esempio dal 6 Febbraio 2016, quindi fra meno di 48 ore, il reato di ingiuria verrà depenalizzato con buona pace di chi ha tempo e soldi da perdere. Quindi da ora in poi chi riterrà di essere vittima di ingiuria, sempre che riesca a dimostrare l’avvenuto misfatto, dovrà ricorrere al giudice civile per ottenere un eventuale risarcimento del danno.
La depenalizzazione di tali tipi di retato viene applicata non solo per le future ingiurie, ma in base al principio giuridico del favor rei, per il quale nessuno può essere assoggettato ad una sanzione per un fatto che, secondo una legge posteriore, non costituisce più una violazione punibile, anche per quelle passate ma non ancora giudicate. Per esempio la causa per un reato come l’ingiuria intentata da un docente contro un proprio collega, per la quale non è stata ancora fissata l’udienza, sarà immediatamente depenalizzata.
C’è da esclamare: “Era ora che si applicasse una legge del genere!”.
Restano in piedi ovviamente, tutte le sanzioni disciplinari. Quindi un docente che si comporta in modo scomposto, durante un Consiglio di classe, un dipartimento o ancora in un Collegio dei docenti, può essere sanzionato. Le sanzioni disciplinari partono con un avvertimento scritto, progrediscono con la censura, e se il comportamento di un docente è particolarmente grave ci può anche essere la sospensione dal servizio. Per cui anche se alcuni reati che sono accaduti in passato nelle scuole, saranno depenalizzati, restano in piedi e ben salde le procedure delle sanzioni disciplinari.

Lucio Ficara

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