Gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) in Italia sono stati accolti, fin dalla loro nascita, 5 anni fa, favorevolmente e si sono dimostrate scuole valide per favorire i giovani nel mondo del lavoro visto che il tasso di occupazione dei diplomati è superiore all’80%.
Industry 4.0, cyber security, Internet delle cose, la pervasività della robotica, sono solo alcune delle sfide tecnologiche che stanno rivoluzionando i modelli economici e produttivi che abbiamo conosciuto finora.
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Senonchè, il coordinatore della Cabina di Regia del Sistema Istituti Tecnici Superiori sibila su Vita.it: l’ex Ministro Giannini in zona “Cesarini” scende le scale del MIUR con un colpo di scena, o meglio un colpo di coda. Il 12 dicembre a partita finita, quando tutti erano negli spogliatoi, all’oscuro di tutti ha firmato un decreto che istituisce le Lauree Professionalizzanti, azzerando la discussione avviata da alcuni mesi sullo sviluppo razionale del neo nato sistema Italiano della formazione terziaria professionalizzante.
Se la forzatura del decreto ministeriale appare dubbia nel merito, stroncando il dialogo sul ragionevole sviluppo organico del sistema, maggiori perplessità sorgono sulla sua stessa legittimità, volendo regolare un settore, la formazione professionale, di competenza regionale senza averne coinvolto alcuno degli interlocutori.
È necessaria una revisione immediata del decreto, precisa il coordinatore, perché il dialogo istituzionale possa riprendere con un tavolo di concertazione. Occorre discutere in maniera organica su alcuni temi decisivi: la forma del sistema terziario italiano nei sui diversi attori e una stabilizzazione del modello ITS; la pluralità dell’offerta formativa; le conseguenti scelte politiche di spesa pubblica. Non c’è più il tempo di tornare su passate esperienze universitarie professionalizzanti già fallite.
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