In tempo di crisi tutto ciò che si può arraffare si arraffa e siccome alla Biblioteca nazionale di Roma con ogni probabilità c’era pure la talpa, hanno fatto in modo di rubare 36 lettere del Vate, del grande poeta del 900 Gabriele D’Annunzio, per guadagnarci, come si fa in questi casi (altrimenti rubare non converrebbe) qualcosa.
Si tratta infatti di 36 lettere del poeta abruzzese scritte negli ultimi anni di vita quando era considerato una sorta di eroe nazionale. Le missive erano custodite in un reparto molto protetto della Biblioteca nazionale, insieme ad altri reperti preziosi.
Ma hanno pensato pure di metterle addirittura all’asta al prezzo base di 3000 euro a missiva, come se a collegarsi a internet e battere il prezzo dovessero essere solo gli acquirenti collezionisti e non pure gli inquirenti che erano stati allertati dai dirigenti della Biblioteca dopo la regolare denuncia del furto risalente a circa tre mesi fa.
E così cinque persone sono state denunciate per ricettazione e iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Roma, mentre le indagini sono ancora in corso alla ricerca della persona o delle persone che hanno aiutato i ladri a sottrarre i documenti, che erano custoditi dalla Biblioteca in una sorta di caveau. Per fortuna le lettere sono state tutte ritrovate.
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