Le insegnanti delle scuole dell’infanzia comunali di Pomezia ormai sono stanche di sentire le sole promesse di stabilizzazione da parte dell’Ente locale, e minacciano lo sciopero. Delle 63 docenti 34 sono di ruolo e le restanti 29 ancora precarie e con un futuro incerto. Quindi la protesta delle insegnanti a cui si aggiungono i malumori sulle scelte didattiche dell’esecutivo, che avrebbero relegato in posizione marginale il collegio docenti. Decisioni come l’abolizione del sonnellino pomeridiano e la distribuzione di schede didattiche al posto dei libri che hanno già scatenato la rabbia di centinaia di genitori.
«Sono emersi molti problemi e il malcontento di tutto il personale che si protrae da anni. Il cuore è la mancanza di stabilizzazione delle precarie, che vedono un rapporto, con quelle di ruolo, capovolto nei numeri, poiché non è stato dato seguito a quanto disposto dalla legge Madia ed alla procedura di mobilità che avrebbe dovuto anticipare il concorso per la stabilizzazione. C’è poi la centralità della funzione del collegio docenti – aggiunge un sindacalista – che rimane il vero dominus nella scelta dell’attività didattica e della linea formativa dei piccoli alunni, oltre alla libertà di insegnamento delle maestre. Chiederemo un incontro al sindaco e all’ assessore per capire come intendono agire ed abbiamo intenzione di indire una nuova assemblea il 30 ottobre per dare risposte alle dipendenti».
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