Gli alunni a scuola devono indossare le mascherine, così come imposto dal Comitato tecnico scientifico e previsto dal Governo con gli ultimi Dpcm. Lo ha decretato il Consiglio di Stato, che ha confermato in via cautelare l’obbligo delle mascherine per i bambini a scuola previsto dai Dpcm del 3 e 17 novembre scorsi. E chiesto gli atti del Cts su cui si basa questo provvedimento.
Il decreto monocratico – a firma del presidente della Terza sezione del Consiglio di Stato – è la risposta negativa dei giudici di grado superiore alla richiesta dei genitori di alcuni bambini – tra i 6 e gli 11 anni – che chiedevano sospensione degli ultimi Dpcm che prevedono l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso, per gli alunni con oltre sei anni.
Con questo decreto, il giudice superiore conferma quindi la linea del Tar del Lazio, disponendo inoltre che “sia acquisito con immediatezza agli atti del giudizio il verbale n. 124 dell’8 novembre 2020 del Comitato tecnico scientifico“, anche ai fini di opportuna considerazione nelle ulteriori fasi del giudizio, “anzitutto la sede cautelare collegiale già fissata dal Tar Lazio al 16 dicembre prossimo”.
Sempre il Consiglio di Stato si è tuttavia raccomandato per svolgere “un monitoraggio ove possibile costante, e immediato per gli scolari che diano segno di affaticamento, del livello di ossigenazione individuale dopo l’uso prolungato della mascherina”, mediante “apparecchi di misurazione di semplicissima utilizzabilità” in comune commercio.
Sul tema delle mascherine si è espresso anche Mario Rusconi, presidente Anp Lazio, dicendosi preoccupato per le reazioni negative di non poche famiglie verso i dirigenti scolastici.
“Il contenzioso nei confronti dei capi di istituto – ha detto – si sta accrescendo di giorno in giorno. Stanno arrivando a raffica lettere da parte di avvocati sull’uso delle mascherine. Abbiamo i no-mask che stanno mandando diffide tramite avvocati perché sostengono che l’uso della mascherina fa male alla salute dei figli”.
“Io in genere rispondo a queste persone che la terra è piatta, perché è una opinione altrettanto fantastica, ma servirebbe una maggiore attenzione da parte dell’opinione pubblica, perché per noi le disposizioni del Cts vanno applicate. Potranno essere cambiate se un organismo scientifico lo dirà”.
Non a caso nemmeno i tribunali se la sono sentita di sovvertire la posizione del Comitato tecnico scientifico: se ne riparlerà, in pratica, quando arriveranno disposizione contrarie.
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