Spett. Redazione,
insegnante di francese rientrata il primo di aprile con demansionamento e un orario di 36 ore invece delle 18 previste, osservo con perplessità che i pareri dei giudici del lavoro e dei tribunali delle varie province d’Italia non offrono uniformità di giudizio su situazioni simili alla mia.
Se la fine dello stato d’emergenza e dell’obbligo del Green Pass è stata decretata da tempo, essere ancora considerata non idonea all’insegnamento e diseducativa mi risulta alquanto assurdo per non dire ridicolo.
Confinata in una piccola biblioteca liceale dove non batte mai il sole, sono circondata da migliaia di libri e provo paradossalmente una sensazione di piacere nel costeggiare tanto ingegno umano e una di disagio nel vederlo rinchiuso su degli anonimi scaffali invece di espandersi all’esterno per ravvivare il lume della ragione, quello che consente interrogativi, dubbi e dibattiti e dare nuovo impulso alla fiamma del cuore che affianca ogni ragionamento con intuizione e buon senso.
Mentre chiudo i “Pensieri” di Pascal, che oggi mi hanno allietata, non mi rassegno e continuo la mia resistenza per la libertà di pensiero e di scelta, scrivendo queste poche e modeste parole affinché arrivino, oltre queste mura, il più lontano possibile.
Giulia Deon
Intervista alla segretaria generale della Flc-Cgil, Gianna Fracassi, a margine di un presidio organizzato il…
Nei giorni scorsi, in una intervista rilasciata a La Stampa, il ministro della Cultura Alessandro…
Con questa mozione, il Collegio Docenti dell'Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Cassano Magnago (Va) intende…
I sindacati della scuola che non scioperano il 29 novembre stanno dando un segnale di…
La sindacalista della Gilda Insegnanti Antonietta Toraldo, che si occupa nello specifico della parte contrattuale…
Entro la fine del 2024, gli aspiranti docenti iscritti ai percorsi universitari accademici autorizzati dal…