Al “popolo di Facebook” le modifiche fin qui apportate dalla Commissione Cultura al disegno di legge sulla scuola non bastano affatto, anzi, paradossalmente, servono soltanto ad esacerbare gli animi: “Ci stanno prendendo in giro” scrivono in molti.
D’altronde lo stesso parlamentare del M5S Gianluca Vacca sostiene che le modifiche fatte finora sono solamente dei giochi linguistici (“truffe semantiche” è l’espressione utilizzata).
In tanti sostengono che non è cambiato nulla perchè restano ancora intatte le prerogative dei dirigenti scolastici in materia di chiamata dei docenti dagli albi e permangono le deleghe “in bianco” dell’articolo 21.
Il fatto è che le modifiche al testo al DDL non vengono fatte in ordine di “importanza” o rilevanza politica ma procedendo articolo dopo articolo.
Alla questione degli albi territoriali, che è contenuta nell’articolo 7, si arriverà quindi non prima di lunedì sera mentre l’esame dell’articolo 21 sarà effettuato quasi certamente intorno al 12-13 maggio.
Peraltro attraverso la propria pagina FB il deputato PD Umberto D’Ottavio fa già sapere che le deleghe contenute nella legge saranno molto ridotte; probabilmente ne resteranno in piedi non più di 4 o 5 e non è neppure detto che organi collegiali e scuola dell’infanzia siano fra queste.
La sensazione è che il Governo sia stato preso un po’ in contropiede, incapace di prevedere che la protesta sarebbe stata così estesa e radicale. Adesso le forze di maggioranza stanno cercando di “aggiustare il tiro”, ma a quanto pare sembra che l’intervento sia arrivato fuori tempo massimo.
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