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Le norme UNI sull’illuminazione artificiale a scuola

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Le principali tipologie di soci UNI sono imprese, professionisti, associazioni, enti pubblici, centri di ricerca e istituti scolastici. UNI rappresenta l’Italia presso le organizzazioni di normazione europea (CEN) dal marzo 1961 e mondiale (ISO) dal febbraio 1947. Nelle pagine dell’UNI per i livelli di illuminamento e le prescrizione generali sull’illuminazione artificiale si scrive: “ la norma fa ampio riferimento alla UNI EN 12464-1 “Luce e illuminazione- Illuminazione dei posti di lavoro – Posti di lavoro in interni”.

Tale norma prevede che i requisiti illuminotecnici debbano soddisfare tre esigenze fondamentali:

  • il comfort visivo, cioè la sensazione di benessere percepita
  • la prestazione visiva, cioè la possibilità da parte degli studenti/lavoratori di svolgere le proprie attività anche in condizioni difficili e al lungo nel tempo
  • la sicurezza, cioè la garanzia che l’illuminazione non incida negativamente sulle condizioni di sicurezza degli studenti.

Tra i principali parametri che caratterizzano l’ambiente luminoso – e che devono essere considerati in fase di progettazione – troviamo:

  • distribuzione delle luminanze: una luminanza ben bilanciata è necessaria per aumentare la nitidezza della visione, la sensibilità al contrasto e l’efficienza delle funzioni oculari
  • illuminamento: la sua ripartizione influenza notevolmente la percezione del compito visito e la sua esecuzione in modo rapido e sicuro
  • abbagliamento: può causare errori, affaticamento e incidenti; questo fenomeno può essere evitato per esempio con un’adeguata schermatura delle lampade o con la copertura delle finestre mediante tende e schermi idonei
  • aspetti del colore: devono essere considerati sempre separatamente i due attributi di apparenza del colore e di resa del colore sfarfallamento ed effetti stroboscopici: lo sfarfallamento provoca distrazione e può dar luogo per esempio a cefalee; gli effetti stroboscopici possono comportare situazioni di pericolo”

 

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