Evidentemente i numerosissimi casi di contenzioso della mobilità 2016/2017, ancora non tutti risolti, hanno prodotto una modifica della norma contrattuale.
Infatti a guardare bene l’art.17 dell’ipotesi del CCNI sulla mobilità 2017/2018, troviamo alcune importanti modifiche.
Infatti la su citata norma contrattuale è stata arricchita di un terzo comma, rispetto ai 2 commi del contratto precedente, inoltre il secondo comma è stato ampliato nei suoi contenuti.
All’interno del comma 2 riferito alle controversie riguardanti le materie della mobilità in relazione agli atti che si ritengono lesivi dei propri diritti, gli interessati possono esperire le procedure previste dagli artt. 135, 136, 137 e 138 del CCNL 29/11/2007, tenuto conto delle modifiche in materia di conciliazione ed arbitrato apportate al Codice di Procedura Civile dall’art. 31 della legge 4 novembre 2010 n. 183, è stato specificato chetale procedura deve essere richiesta entro 10 giorni dalla pubblicazione degli esiti all’Ufficio dell’Amministrazione presso il quale hanno presentato la domanda. Inoltre è stato specificato anche che in caso di conciliazioni relative a trasferimenti verso province di diversa regione, l’Ufficio che ha ricevuto la domanda acquisisce la valutazione dell’Ufficio scolastico regionale competente per la provincia richiesta. Il comma 2 termina sottolineando che non saranno prese in considerazione altre forme di contestazione dell’esito del trasferimento se non quelle previste in sede di giustizia amministrativa o civile.
Il comma 3 di nuova introduzione per la mobilità 2017/2018 è molto importante perché si riferisce all’accesso agli atti. In tale norma è chiarito che l’accesso agli atti relativi alle procedure di mobilità è di competenza dell’Ufficio dell’Amministrazione presso il quale è stata presentata la domanda di mobilità. Detto Ufficio scolastico provvederà ad acquisire anche gli atti relativi a domande presentate presso altri Uffici dell’amministrazione. L’esito del movimento viene notificato a ciascun docente compresi quanti non hanno ottenuto il trasferimento.
Queste norme sono state introdotte a causa dei gravi disagi della mobilità 2016/2017 e anche perché nelle domande di trasferimento interprovinciali potrebbero essere coinvolte anche decine di province contemporaneamente e l’accesso agli atti diventa una necessità di assoluta trasparenza
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