Certo non si può dire che la neo-ministra dell’Educazione Nazionale francese abbia iniziato nel migliore dei modi… La polemica sulle sue dichiarazioni secondo le quali avrebbe deciso di iscrivere i figli in una scuola privata a causa dell’alto tasso di assenteismo dei docenti della scuola pubblica non si spegne. Anzi, si rinfocola ogni giorno di più. Il carico lo mette la stampa estera: secondo la testata svizzera Le Temps, “le élite parigine non hanno fiducia nella scuola pubblica”; a Londra, rincara la dose The Times, che ricorda come anche il predecessore dell’attuale ministra avesse iscritto i figli in una scuola privata molto esclusiva; e The Guardian non esita ad affondare il coltello nella piaga, sottolineando come il rimpasto ministeriale che avrebbe dovuto portare nuova linfa al presidente Macron, in vista delle prossime elezioni europee, si stia invece trasformato in una crisi da incubo.
A tutto questo, come se non bastasse, si aggiunge adesso la dichiarazione della Direzione generale dell’amministrazione e della funzione pubblica che – come riporta Le Monde – tiene a sottolineare che i docenti non sono affatto tra i più assenteisti, anzi, lo sono di più i dipendenti di altre amministrazioni dello stato e, addirittura, del settore privato. I dati, citati dalla Corte dei Conti, parlano di una percentuale di assenze tra i docenti intorno al 2,6%, contro il 5,1% tra i dipendenti degli enti locali, il 4,6% della sanità pubblica, il 3,9% nel privato.
La ministra Oudéa Castéra , che adesso non ci sta a essere attaccata da ogni parte, avrebbe dunque fatto meglio a controllare meglio le sue dichiarazioni. Ieri l’altro, durante il question time all’Assemblea nazionale (la nostra Camera dei deputati), un deputato dell’opposizione, dopo averla chiamata “Ministra dell’insegnamento privato”, ha invocato le sue dimissioni. La titolare del Ministero dell’Educazione Nazionale, in precedenza, per tentare di sanare il conflitto e per scusarsi pubblicamente con i docenti, si era recata nella scuola elementare pubblica frequentata dai suoi figli prima che lei li trasferisse in un istituto privato. Lì è stata in accolta da un nutrito gruppo di docenti con striscioni e slogan niente affatto amichevoli che proprio non avevano intenzione di fare la pace.
Ospite di una popolare trasmissione televisiva, il segretario del Partito comunista francese, Fabien Roussel, ha affermato che la ministra avrebbe dovuto mettere in evidenza il numero insufficiente di docenti della scuola pubblica e non un elevato tasso di assenteismo, smentito dalla stessa Direzione generale della funzione pubblica. Roussel ha poi avanzato seri dubbi sulla centralità che Macron sostiene di voler dare alla scuola pubblica, visto il mega ministero che Oudéa-Castéra dovrà dirigere, “Dell’educazione nazionale, della gioventù, degli sport e dei giochi olimpici e paralimpici”, che di certo non darà alla ministra la possibilità di concentrarsi sulla scuola pubblica.