Le opposizioni si scagliano duro contro il premier e il suo”tentativo di ribaltare su di noi le responsabilità delle scelte sconsiderate e pasticciate di questo ddl” di riforma della scuola, così come ha dichiarato la capogruppo Sel, Loredana De Petris intervenendo per prima in un dibattito in aula ad apertura dei lavori dell’assemblea. De Petris ha ribadito la richiesta di stralciare la parte relativa al piano assunzioni nella scuola per poter procedere con un ragionamento approfondito sul merito della riforma. “L’annuncio del premier in una nota trasmissione televisiva” circa la necessità di ritiro da parte delle opposizione della gran parte degli emendamenti al ddl di riforma della scuola, pena il blocco del piano di assunzioni “è una mancanza di rispetto per l’aula e per il Parlamento e un gioco cinico sulla pelle delle persone e dei lavoratori che non permettiamo – ha sottolineato De Petris -.
D’accordo anche il Movimento 5 Stelle. “Tutti sanno che il piano assunzioni è il cavallo di Troia per far passare una riforma inaccettabile e pasticciata – afferma la senatrice pentastellata Michela Montevecchi -. Ora Renzi annuncia gli stati generali della scuola. Ma fino ad ora che cosa ha fatto? Ha giocato con la play station e con la vita delle persone? Non ci stiamo a questo gioco sporco. Ora si sveglia e ci viene a dire che vuole ascoltare le organizzazioni. Gli stati generali della scuola sono l’occasione per Renzi di prendere tempo perchè si trova in difficoltà” con il suo partito e con la sua maggioranza.. Diversa la posizione del senatore Gal, Mario Mauro, che ha chiesto invece il ritiro da parte della maggioranza del ddl, facendo insomma tabula rasa e “procedere con il contributo delle opposizioni e della maggioranza a una vera riforma della scuola”.
Così come Forza Italia. “La riforma della scuola non si trasformi nell’ennesimo congresso del Pd” ha tuonato il senatore Francesco Giro. “La caratteristica di questo provvedimento e’ che vuole fare una grande riforma ma deve rispettare saldi di bilancio e i soldi non ci sono – ha aggiunto – . Noi non siamo disponibili a questa politica di ricatti incrociati. Il problema è solo della sinistra che ha fatto delle promesse al mondo della scuola e ora non è in grado di mantenerle”. Dura anche la Lega Nord. “Non vogliamo che in commissione Istruzione accada quanto già avvenuto con la riforma costituzionale – ha detto il senatore del Carroccio, Stefano Candiani – è un film già visto. Se il governo vuole si voti da solo la sua riforma. Usi la tecnica del canguro, come ha giaàfatto per la riforma costituzionale, porti il ddl in assemblea, ponga la fiducia e se la faccia votare dalla sua maggioranza. In caso contrario significa che quel ddl non è in grado di risolvere i problemi della scuola, cosa di cui abbiamo abbondantemente prova, visto che le nostre caselle mail sono intasate”.
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