Scuola al centro, l’iniziativa del Miur per il contrasto alla dispersione scolastica potrebbe essere una “nuova beffa” per le scuole paritarie perché non verrebbero incluse nel bando.
Secondo quanto scrivono la Compagnia delle Opere, l’Agesc e la Fidae , a seguito di proteste, da parte delle scuole paritarie e delle associazioni che le rappresentano, per l’esclusione di queste ultime dal bando, il Miur ha ritoccato l testo.
“Occorre riconoscere al Ministero il merito di aver accolto una legittima istanza e accettato di apportare modifiche a un bando già pubblicato”. Anche le paritarie, dunque, hanno ora diritto di partecipare, ma a condizione che le scuole statali attivino con esse collaborazioni di rete. Ed è proprio questo il punto dolente: quante scuole pubbliche sono disposte a tale collaborazione? E perché sono costrette a questa sorta di simbiosi?
“Purtroppo, però, nessuna scuola statale sta accettando o proponendo collaborazioni con le paritarie. Probabilmente, in molti casi, non si ritiene opportuno condividere un già magro finanziamento; in altri, forse, ha inciso negativamente il poco tempo a disposizione, oppure persistono radicati pregiudizi che ostacolano una serena cooperazione fra scuole statali e paritarie. La debolezza, in ogni caso, risiede nel fatto le paritarie hanno la possibilità di partecipare solo come sorelle povere, senza i medesimi diritti” dicono. “Se si vuole davvero realizzare quella parità di trattamento che è prevista dalla nostra Costituzione e riconosciuta dalla legge, occorre dare alle paritarie la possibilità di partecipare a pieno titolo e in modo paritetico alle opportunità offerta alle statali. Nel caso in questione, pur auspicando che si attivino collaborazioni di rete, è necessario che anch’esse possano presentare progetti autonomamente e non accodandosi esclusivamente a scuole statali” si lege nella nota.
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Le associazioni chiedono quindi che il Miur riconosca anche alle scuole paritarie la possibilità di figurare quali capofila di reti e che siano procrastinati i termini di presentazione dei progetti.
“Diversamente, quella che poteva essere una importante tappa sul cammino di una effettiva parità di trattamento fra scuole facenti parte del medesimo sistema nazionale di istruzione, rischia di trasformarsi nell’ennesima beffa per il sistema scolastico pubblico paritario, nonché per le famiglie e gli alunni che le hanno scelte” concludono.