Home Didattica Le principali strategie didattiche metacognitive

Le principali strategie didattiche metacognitive

CONDIVIDI

Il termine metacognizione viene usato per designare la consapevolezza ed il controllo che l’individuo ha dei propri processi cognitivi.

La metacognizione, dunque, permette di approfondire i nostri pensieri e, quindi, anche di conoscere e dirigere i nostri processi di apprendimento. È un processo di autoriflessione sul fenomeno conoscitivo, su cosa e come stiamo imparando e su quali sono le motivazioni che ci spingono a imparare quella determinata nozione. Le principali strategie didattiche metacognitive sono 4:

  1. Strategia di selezione: La strategia di selezione “comporta la scelta delle informazioni ritenute rilevanti, sulle quali è importante soffermarsi: a) rivedere il programma e scegliere le idee centrali; b) annotare i paragrafi dei capitoli, sottolineando i concetti più importanti; c) leggere i sommari; d) Usare le guide per lo studente che, in genere, hanno importanti argomenti già sottolineati”.
  2. Strategia organizzativa: Le strategie organizzative “comportano la connessione fra vari pezzi di informazione che stiamo apprendendo. Perciò organizziamo l’informazione in ordine logico (per esempio con un riassunto orale e/o scritto) e la supportiamo di dettagli ed esempi.  La mappa concettuale è una strategia organizzativa importante per tutti i gesti metacognitivi conclusivi di un percorso di apprendimento”.
  3. Strategia di elaborazione: La strategia di elaborazione “comporta il legame della nuova informazione con quanto già si conosce. Questa è la modalità più efficace di apprendimento.  Per esempio, se stiamo studiando il legame chimico, la nostra mente richiama e collega la struttura dell’atomo alle nuove conoscenze in via di acquisizione”
  4. Strategia di ripetizione: La strategia di ripetizione “è basata sulla ripetizione nella propria mente (con parole, suoni o immagini) dell’informazione, sino a completa padronanza. La memorizzazione è, dunque, l’evento conclusivo di ripetute evocazioni mentali dell’informazione o della percezione.  Perché ci sia memorizzazione duratura, il processo di andata e ritorno, fra quanto letto o ascoltato a lezione, deve avvenire più volte e subito.  La memorizzazione si fa nel momento stesso della spiegazione e non si rimanda ad un secondo momento.  Quando al telefono ci dettano un numero telefonico, se vogliamo ricordarlo dobbiamo attivare subito i processi di andata e ritorno descritti, pena la perdita dell’informazione.  Il bravo insegnante, in classe, concede spazi temporali adeguati, perché gli allievi possano memorizzare all’istante i concetti.  La memorizzazione, dopo la lettura dei capitoli del libro, avviene con analoghe strategie personalizzate.  Una volta che è stata identificata la strategia più utile per apprendere, si stabilisce come e quando applicarla.  Questo è quello che chiamiamo atto metacognitivo.  Le principali strategie di apprendimento sono descritte dalla seguente mappa concettuale”.